Vegliardo si definisce Zeno quando, ultrasettantenne, riprende la penna in mano e torna a lasciare tracce su carta, più di dieci anni dopo l'esplosione della macchina romanzesca de La coscienza. Dentro la multiforme galassia narrativa che è la vecchiaia di Zeno Cosini, il suo «borbottare su carta» torna ad accumularsi nelle pagine di un diario sostituendo, come in un sistema di vasi comunicanti, la degenerazione dell'esistenza con una vita «letteraturizzata». Tra rughe e perdite, il volto del vecchio è ormai la metafora di quella che già Leopardi definiva «decrepitezza» della civiltà.
Il vecchio tentennante e la Nona di Beethoven. Italo Svevo, Le confessioni del Vegliardo / Acocella, Silvia. - (2017), pp. 113-124.
Il vecchio tentennante e la Nona di Beethoven. Italo Svevo, Le confessioni del Vegliardo
ACOCELLA, SILVIA
2017
Abstract
Vegliardo si definisce Zeno quando, ultrasettantenne, riprende la penna in mano e torna a lasciare tracce su carta, più di dieci anni dopo l'esplosione della macchina romanzesca de La coscienza. Dentro la multiforme galassia narrativa che è la vecchiaia di Zeno Cosini, il suo «borbottare su carta» torna ad accumularsi nelle pagine di un diario sostituendo, come in un sistema di vasi comunicanti, la degenerazione dell'esistenza con una vita «letteraturizzata». Tra rughe e perdite, il volto del vecchio è ormai la metafora di quella che già Leopardi definiva «decrepitezza» della civiltà.File | Dimensione | Formato | |
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