Il presente lavoro illustra i risultati di una indagine sulla filiera italiana della “patata da agricoltura biologica”. L’anno di riferimento scelto per lo studio è stato il 2002. L’indagine ha posto in evidenza che la pataticoltura biologica italiana svolge un ruolo alquanto marginale nello scenario dell’agricoltura biologica nazionale. Infatti, nell’anno di riferimento su più di un milione di ettari di coltivati con il metodo bio, quelli destinati a patata erano meno di 700. Inoltre, la base produttiva della filiera risulta concentrata in maniera preponderante in Sicilia, dove la coltivazione è indirizzata alla primaticcia collocata per la gran parte sui mercati nord-europei. Le difficoltà che incontra questa coltura nelle altre aree del paese sono state individuate nelle problematiche agronomiche, con particolare riferimento al controllo dei parassiti animali, nella minore competitività delle nostre produzioni, fatta eccezione per la primaticcia, rispetto allo stessa tipologia di prodotto proveniente da Francia e Germania, nella scarsa domanda da parte dell’industria di trasformazione nazionale per questo prodotto.
La filiera della patata biologica in Italia / Adami, I.; Bracco, S.; Cembalo, Luigi; Cicia, Giovanni; D’Amico, M.; De Luca, A. I.; DEL GIUDICE, Teresa. - In: AGROINDUSTRIA. - ISSN 1724-9015. - STAMPA. - 4:3(2005), pp. 317-324.
La filiera della patata biologica in Italia
CEMBALO, LUIGI;CICIA, GIOVANNI;DEL GIUDICE, TERESA
2005
Abstract
Il presente lavoro illustra i risultati di una indagine sulla filiera italiana della “patata da agricoltura biologica”. L’anno di riferimento scelto per lo studio è stato il 2002. L’indagine ha posto in evidenza che la pataticoltura biologica italiana svolge un ruolo alquanto marginale nello scenario dell’agricoltura biologica nazionale. Infatti, nell’anno di riferimento su più di un milione di ettari di coltivati con il metodo bio, quelli destinati a patata erano meno di 700. Inoltre, la base produttiva della filiera risulta concentrata in maniera preponderante in Sicilia, dove la coltivazione è indirizzata alla primaticcia collocata per la gran parte sui mercati nord-europei. Le difficoltà che incontra questa coltura nelle altre aree del paese sono state individuate nelle problematiche agronomiche, con particolare riferimento al controllo dei parassiti animali, nella minore competitività delle nostre produzioni, fatta eccezione per la primaticcia, rispetto allo stessa tipologia di prodotto proveniente da Francia e Germania, nella scarsa domanda da parte dell’industria di trasformazione nazionale per questo prodotto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.