La Salmonellosi nell’uomo è generalmente autolimitante, ma nei casi più gravi si rende necessario l'uso di antibiotici. Il trattamento può risultare difficile se l'infezione è causata da ceppi resistenti. Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare la resistenza agli antibiotici tra i ceppi di Salmonella isolati in corso di infezione umana e raccolti e analizzati dal laboratorio del Centro Tipizzazione Salmonelle (Ce.Ti.Sa) dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno (IZSM) dal 2010 al 2023. I dati e le informazioni epidemiologiche, sono stati estratti dal database informatico (Sigla) dell’IZSM. Per l’analisi dei risultati, i ceppi che hanno mostrato una resistenza intermedia sono stati classificati come “resistenti” e i ceppi che hanno mostrato resistenza ad almeno un antibiotico appartenente a 3 diverse classi è stato considerato multi-resistente. Dalla sua istituzione ad oggi (2010-2023) il laboratorio del Ce.Ti.Sa ha raccolto e analizzato 680 ceppi di Salmonella isolati in corso di infezione umana e le sostanze antimicrobiche ricercate sono quelle riportate nella Decisione di esecuzione (UE) 2020/1729. Solo 99 ceppi (14,56 %) sono risultati sensibili a tutti gli antibiotici testati. Circa la metà dei ceppi (n= 318, 46,76 %) è risultato essere multi-resistente. Dieci ceppi (1,47 %) hanno mostrato resistenza a 10 antibiotici e due, rispettivamente, a 11 e 16 antibiotici. I più alti livelli di resistenza sono stati osservati nei confronti dell’azitromicina (n =339, 99,41%), sulfonamidi (n = 156, 46,15 %), tetraciclina (n = 310, 45,52 %), streptomicina (n = 110, 43,48 %) e ampicillina (n = 283, 41,56 %). I risultati confermano in parte i trend europei che riportano livelli elevati di resistenza nei confronti dell’ampicillina, sulfonamidi e tetraciclina. Per quanto riguarda la resistenza nei confronti della tetraciclina, negli ultimi anni, sia a livello europeo che nel corso della seguente indagine è stato riportato un trend in diminuzione. Inoltre, nel presente studio, mettendo a confronto gli anni 2010-2016 con 2017-2023 è stato osservato una diminuzione significativa della resistenza di Salmonella nei confronti anche del cloramfenicolo ma un aumento significativo della resistenza nei confronti della ciprofloxacina (p <0,05). Questo risultato è particolarmente preoccupante dato che i fluorochinoloni rappresentano il trattamento di prima linea nei confronti di questo patogeno. Discreti livelli di resistenza sono stati riscontrati anche nei confronti delle cefalosporine di terza generazione (cefotaxime = 4,98 %; ceftazidime= 4,10 %; cefoxitina = 1,13 %), antibiotici utilizzati quando il trattamento con i fluorochinoloni non è raccomandato. L’altissima resistenza riscontrata nei confronti dell’azitromicina è particolarmente allarmante dal momento che questa molecola insieme ai carbapenemi è l’ultima risorsa disponibile per il trattamento di forme invasive di salmonellosi causate da ceppi multi-resistenti. Fortunatamente la resistenza al meropenem è risultata completamente assente. I dati del presente lavoro testimoniano un’elevata e preoccupante prevalenza di ceppi di salmonella resistenti a diverse molecole. È indispensabile prevenire l’insorgenza delle infezioni, utilizzare in maniera adeguata gli antibiotici disponibili sia in medicina umana che in quella veterinaria e promuovere lo sviluppo di nuove molecole.
CIRCOLAZIONE DI SALMONELLE RESISTENTI AGLI ANTIBIOTICI NELLA POPOLAZIONE UMANA IN REGIONE CAMPANIA NEL PERIODO 2010-2023 / Peruzy, M. F.; Proroga, Y. T. R.; Carullo, M.; La Tela, I.; Rippa, A.; Balestrieri, A.; Murru, N.. - (2023). (Intervento presentato al convegno XXXII CONVEGNO NAZIONALE A.I.V.I. Nuovi approcci della Medicina Veterinaria per uno sviluppo sostenibile di produzioni e consumi alimentari tenutosi a Sala Congressi Popilia Country Resort MAIERATO - VIBO VALENTIA nel 13•14•15 SETTEMBRE 2023).
CIRCOLAZIONE DI SALMONELLE RESISTENTI AGLI ANTIBIOTICI NELLA POPOLAZIONE UMANA IN REGIONE CAMPANIA NEL PERIODO 2010-2023
M. F. Peruzy;Y. T. R. Proroga;N. Murru
2023
Abstract
La Salmonellosi nell’uomo è generalmente autolimitante, ma nei casi più gravi si rende necessario l'uso di antibiotici. Il trattamento può risultare difficile se l'infezione è causata da ceppi resistenti. Lo scopo del presente studio è stato quello di valutare la resistenza agli antibiotici tra i ceppi di Salmonella isolati in corso di infezione umana e raccolti e analizzati dal laboratorio del Centro Tipizzazione Salmonelle (Ce.Ti.Sa) dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno (IZSM) dal 2010 al 2023. I dati e le informazioni epidemiologiche, sono stati estratti dal database informatico (Sigla) dell’IZSM. Per l’analisi dei risultati, i ceppi che hanno mostrato una resistenza intermedia sono stati classificati come “resistenti” e i ceppi che hanno mostrato resistenza ad almeno un antibiotico appartenente a 3 diverse classi è stato considerato multi-resistente. Dalla sua istituzione ad oggi (2010-2023) il laboratorio del Ce.Ti.Sa ha raccolto e analizzato 680 ceppi di Salmonella isolati in corso di infezione umana e le sostanze antimicrobiche ricercate sono quelle riportate nella Decisione di esecuzione (UE) 2020/1729. Solo 99 ceppi (14,56 %) sono risultati sensibili a tutti gli antibiotici testati. Circa la metà dei ceppi (n= 318, 46,76 %) è risultato essere multi-resistente. Dieci ceppi (1,47 %) hanno mostrato resistenza a 10 antibiotici e due, rispettivamente, a 11 e 16 antibiotici. I più alti livelli di resistenza sono stati osservati nei confronti dell’azitromicina (n =339, 99,41%), sulfonamidi (n = 156, 46,15 %), tetraciclina (n = 310, 45,52 %), streptomicina (n = 110, 43,48 %) e ampicillina (n = 283, 41,56 %). I risultati confermano in parte i trend europei che riportano livelli elevati di resistenza nei confronti dell’ampicillina, sulfonamidi e tetraciclina. Per quanto riguarda la resistenza nei confronti della tetraciclina, negli ultimi anni, sia a livello europeo che nel corso della seguente indagine è stato riportato un trend in diminuzione. Inoltre, nel presente studio, mettendo a confronto gli anni 2010-2016 con 2017-2023 è stato osservato una diminuzione significativa della resistenza di Salmonella nei confronti anche del cloramfenicolo ma un aumento significativo della resistenza nei confronti della ciprofloxacina (p <0,05). Questo risultato è particolarmente preoccupante dato che i fluorochinoloni rappresentano il trattamento di prima linea nei confronti di questo patogeno. Discreti livelli di resistenza sono stati riscontrati anche nei confronti delle cefalosporine di terza generazione (cefotaxime = 4,98 %; ceftazidime= 4,10 %; cefoxitina = 1,13 %), antibiotici utilizzati quando il trattamento con i fluorochinoloni non è raccomandato. L’altissima resistenza riscontrata nei confronti dell’azitromicina è particolarmente allarmante dal momento che questa molecola insieme ai carbapenemi è l’ultima risorsa disponibile per il trattamento di forme invasive di salmonellosi causate da ceppi multi-resistenti. Fortunatamente la resistenza al meropenem è risultata completamente assente. I dati del presente lavoro testimoniano un’elevata e preoccupante prevalenza di ceppi di salmonella resistenti a diverse molecole. È indispensabile prevenire l’insorgenza delle infezioni, utilizzare in maniera adeguata gli antibiotici disponibili sia in medicina umana che in quella veterinaria e promuovere lo sviluppo di nuove molecole.| File | Dimensione | Formato | |
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