Il saggio delinea i modi in cui Italo Calvino costruisce le architetture dei suoi testi: racconti, romanzi, saggi. Si punta a dimostrare che, sin dagli esordi, Calvino verifica le possibilità di un genere a partire dai suoi vincoli formali e sperimenta quanto sia possibile manipolarlo; inoltre, costruisce libri fondati sull’ibridazione di alcune forme semplici, proprie del sistema letterario (l’apologo, il racconto d’avventura, il dialogo morale, ecc.) oppure prelevate dall’insieme dei testi pratici e funzionali (ad esempio, il sommario, molto usato nella Speculazione edilizia o la forma-lista che ritornerà anche in Collezione di sabbia o nelle Lezioni americane). Inoltre, l’architettura dei testi è progettata in modo da lasciar affiorare la mobilità tipologica della scrittura: indipendentemente dal genere discorsivo cui può essere ascritto un testo, attraverso sequenze di tipo descrittivo, espositivo, narrativo e argomentativo sono testati lo statuto epistemologico, i limiti e le possibilità di queste quattro diverse funzioni della scrittura (descrivere, esporre, narrare e argomentare). Infine, nel gioco fra forme e voci del testo (voce narrante, voci dei personaggi, personaggi alter ego) si scorgono un’ulteriore ambivalenza e una vocazione all’ibrido e al falsetto. Ovvero: da un canto, l’immagine dell’autore muta sempre e i libri non collaborano a un «processo di individuazione dell’autore come entità riconoscibile una volta per tutte» (Serra 2006, p. 12); dall’altro, nei testi sono dosate con oculatezza le tracce di un autobiografismo modulare e nascosto, cioè fatto di tasselli biografici “sottotraccia”, così come di diverse maschere e numerosi alter ego che concorrono a creare un movimento oscillatorio fra fratture e riprese formali.

Architettura / de caprio, Chiara. - (2023), pp. 17-30.

Architettura

de caprio, chiara
2023

Abstract

Il saggio delinea i modi in cui Italo Calvino costruisce le architetture dei suoi testi: racconti, romanzi, saggi. Si punta a dimostrare che, sin dagli esordi, Calvino verifica le possibilità di un genere a partire dai suoi vincoli formali e sperimenta quanto sia possibile manipolarlo; inoltre, costruisce libri fondati sull’ibridazione di alcune forme semplici, proprie del sistema letterario (l’apologo, il racconto d’avventura, il dialogo morale, ecc.) oppure prelevate dall’insieme dei testi pratici e funzionali (ad esempio, il sommario, molto usato nella Speculazione edilizia o la forma-lista che ritornerà anche in Collezione di sabbia o nelle Lezioni americane). Inoltre, l’architettura dei testi è progettata in modo da lasciar affiorare la mobilità tipologica della scrittura: indipendentemente dal genere discorsivo cui può essere ascritto un testo, attraverso sequenze di tipo descrittivo, espositivo, narrativo e argomentativo sono testati lo statuto epistemologico, i limiti e le possibilità di queste quattro diverse funzioni della scrittura (descrivere, esporre, narrare e argomentare). Infine, nel gioco fra forme e voci del testo (voce narrante, voci dei personaggi, personaggi alter ego) si scorgono un’ulteriore ambivalenza e una vocazione all’ibrido e al falsetto. Ovvero: da un canto, l’immagine dell’autore muta sempre e i libri non collaborano a un «processo di individuazione dell’autore come entità riconoscibile una volta per tutte» (Serra 2006, p. 12); dall’altro, nei testi sono dosate con oculatezza le tracce di un autobiografismo modulare e nascosto, cioè fatto di tasselli biografici “sottotraccia”, così come di diverse maschere e numerosi alter ego che concorrono a creare un movimento oscillatorio fra fratture e riprese formali.
2023
8812011071
Architettura / de caprio, Chiara. - (2023), pp. 17-30.
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