L’enogastromia definisce, oggigiorno, una forma alternativa di turismo, largamente diffusa e piacevolmente apprezzata da viaggiatori di ogni età. Se da un lato i tanti itinerari promossi in chiave culinaria hanno il merito di mettere in rete i grandi poli attrattori con le realtà locali meno conosciute, dall’altro ancora poco valorizzato risulta essere il rapporto fortemente identitario che i luoghi della produzione, soprattutto del vino, hanno stretto nel tempo con la storia del territorio e della sua comunità. Date le premesse, la ricerca, di cui si presenta in questa sede una prima applicazione, è stata strutturata a partire dallo studio della tradizione vitivinicola in Spagna, con particolare attenzione alla zona di Rueda e di Medina del Campo. Attraverso, poi, l’analisi tipologica delle cantine tradizionali, desunta dalle fonti disponibili, sono stati fissati i caratteri invarianti di codeste architetture, posti a confronto con gli esiti di una prima digitalizzazione e sistematizzazione dei dati relativi a due casi studio.
Gli spazi della conservazione del vino: studio e rilievo delle bodegas spagnole / Scandurra, Simona; Cera, Valeria. - (2022), pp. 1067-1082. [10.3280/oa-832-c72]
Gli spazi della conservazione del vino: studio e rilievo delle bodegas spagnole
Simona Scandurra
;Valeria Cera
2022
Abstract
L’enogastromia definisce, oggigiorno, una forma alternativa di turismo, largamente diffusa e piacevolmente apprezzata da viaggiatori di ogni età. Se da un lato i tanti itinerari promossi in chiave culinaria hanno il merito di mettere in rete i grandi poli attrattori con le realtà locali meno conosciute, dall’altro ancora poco valorizzato risulta essere il rapporto fortemente identitario che i luoghi della produzione, soprattutto del vino, hanno stretto nel tempo con la storia del territorio e della sua comunità. Date le premesse, la ricerca, di cui si presenta in questa sede una prima applicazione, è stata strutturata a partire dallo studio della tradizione vitivinicola in Spagna, con particolare attenzione alla zona di Rueda e di Medina del Campo. Attraverso, poi, l’analisi tipologica delle cantine tradizionali, desunta dalle fonti disponibili, sono stati fissati i caratteri invarianti di codeste architetture, posti a confronto con gli esiti di una prima digitalizzazione e sistematizzazione dei dati relativi a due casi studio.File | Dimensione | Formato | |
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