La ricerca sociale e storica sul fenomeno mafioso si è tradizionalmente concentrata sui caratteri peculiari delle tre mafie storiche del nostro paese: Cosa Nostra, Ndrangheta e Camorra. Ormai disponiamo di una cospicua letteratura che, da diverse prospettive teoriche, ne ha analizzato genesi, consolidamento, evoluzione, rapporti con le classi dirigenti, strategie di adattamento al cambiamento. Molti di questi lavori hanno incrociato il dibattito politico e culturale sul Mezzogiorno, i suoi ritardi, i suoi caratteri specifici, i limiti e le opportunità delle politiche di sviluppo. In particolare, ciò è accaduto tra gli anni 80 e 90 del secolo scorso, nella fase di emergenza nazionale del fenomeno, quando i drammatici avvenimenti dell’attualità hanno fornito maggiore impulso alla ricerca sulle mafie. Anche per contrastare una visione deteriore che considerava le mafie un sottoprodotto della cultura meridionale, questo corpus di studi si è concentrato prioritariamente sugli elementi di distinzione e autonomia dal contesto (le forme organizzative, i rituali interni, i modelli di leadership, le strategie di espansione, le connivenze). Questa fase culturale e politica è andata di pari passo con la predisposizione dei principali strumenti di repressione del fenomeno: uno su tutti l’art. 416 bis che cristallizzava l’alterità dei gruppi mafiosi rispetto all’ambiente nella loro forma organizzata e orientata al crimine. Pressappoco negli stessi anni, tuttavia, la ricerca ha cominciato a differenziare i percorsi. Per esempio, interessandosi anche di altre regioni del Sud di non tradizionale insediamento mafioso, come la Puglia e la Basilicata, le cui forme mafiose cominciavano a delinearsi (la Sacra Corona Unita, i Basilischi) ed erano solo parzialmente riconducibili alle formazioni storiche. Negli anni successivi è stata la volta delle regioni del Centro e del Nord, interessate da fenomeni di espansione delle mafie tradizionali e in alcuni casi di genesi di nuove forme mafiose con solo sottili rapporti con le formazioni storiche (si pensi alla recente presenza camorrista in Veneto). Ancora, la ricerca si è diretta alla presenza delle mafie italiane all’estero e delle nuove mafie straniere nel nostro paese, fino a riguardare forme ibride di associazione a delinquere tra imposizione mafiosa e circuiti di corruzione (si pensi al caso controverso di Mafia Capitale). In questi casi nuove formazioni, alleanze ibride, spostamenti territoriali e nuovi fenomeni di genesi mafiosa hanno spostato il fuoco dell’analisi dai soggetti mafiosi – o protomafiosi – ai tratti del contesto (economici, politici, sociali, culturali) che ne favoriscono o ne ostacolano l’espansione, la formazione e la riproduzione. Il contributo ricostruisce questo spostamento del fuoco dell’analisi provando a delineare alcuni elementi dei nuovi orientamenti nella ricerca in tema di mafie.

Genesi e riproduzione delle mafie. Paradigmi storici e nuovi orientamenti / Brancaccio, Luciano. - (2021). (Intervento presentato al convegno Mafie tra continuità e mutamento: analisi, esperienze, narrative tenutosi a Università di Messina nel 27-28 settembre).

Genesi e riproduzione delle mafie. Paradigmi storici e nuovi orientamenti

Luciano Brancaccio
2021

Abstract

La ricerca sociale e storica sul fenomeno mafioso si è tradizionalmente concentrata sui caratteri peculiari delle tre mafie storiche del nostro paese: Cosa Nostra, Ndrangheta e Camorra. Ormai disponiamo di una cospicua letteratura che, da diverse prospettive teoriche, ne ha analizzato genesi, consolidamento, evoluzione, rapporti con le classi dirigenti, strategie di adattamento al cambiamento. Molti di questi lavori hanno incrociato il dibattito politico e culturale sul Mezzogiorno, i suoi ritardi, i suoi caratteri specifici, i limiti e le opportunità delle politiche di sviluppo. In particolare, ciò è accaduto tra gli anni 80 e 90 del secolo scorso, nella fase di emergenza nazionale del fenomeno, quando i drammatici avvenimenti dell’attualità hanno fornito maggiore impulso alla ricerca sulle mafie. Anche per contrastare una visione deteriore che considerava le mafie un sottoprodotto della cultura meridionale, questo corpus di studi si è concentrato prioritariamente sugli elementi di distinzione e autonomia dal contesto (le forme organizzative, i rituali interni, i modelli di leadership, le strategie di espansione, le connivenze). Questa fase culturale e politica è andata di pari passo con la predisposizione dei principali strumenti di repressione del fenomeno: uno su tutti l’art. 416 bis che cristallizzava l’alterità dei gruppi mafiosi rispetto all’ambiente nella loro forma organizzata e orientata al crimine. Pressappoco negli stessi anni, tuttavia, la ricerca ha cominciato a differenziare i percorsi. Per esempio, interessandosi anche di altre regioni del Sud di non tradizionale insediamento mafioso, come la Puglia e la Basilicata, le cui forme mafiose cominciavano a delinearsi (la Sacra Corona Unita, i Basilischi) ed erano solo parzialmente riconducibili alle formazioni storiche. Negli anni successivi è stata la volta delle regioni del Centro e del Nord, interessate da fenomeni di espansione delle mafie tradizionali e in alcuni casi di genesi di nuove forme mafiose con solo sottili rapporti con le formazioni storiche (si pensi alla recente presenza camorrista in Veneto). Ancora, la ricerca si è diretta alla presenza delle mafie italiane all’estero e delle nuove mafie straniere nel nostro paese, fino a riguardare forme ibride di associazione a delinquere tra imposizione mafiosa e circuiti di corruzione (si pensi al caso controverso di Mafia Capitale). In questi casi nuove formazioni, alleanze ibride, spostamenti territoriali e nuovi fenomeni di genesi mafiosa hanno spostato il fuoco dell’analisi dai soggetti mafiosi – o protomafiosi – ai tratti del contesto (economici, politici, sociali, culturali) che ne favoriscono o ne ostacolano l’espansione, la formazione e la riproduzione. Il contributo ricostruisce questo spostamento del fuoco dell’analisi provando a delineare alcuni elementi dei nuovi orientamenti nella ricerca in tema di mafie.
2021
Genesi e riproduzione delle mafie. Paradigmi storici e nuovi orientamenti / Brancaccio, Luciano. - (2021). (Intervento presentato al convegno Mafie tra continuità e mutamento: analisi, esperienze, narrative tenutosi a Università di Messina nel 27-28 settembre).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/869226
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