La camorra è un fenomeno territoriale per i traffici bassi (estorsioni, droga, forme di estorsione-protezione dei traffici locali, mercati con forti vincoli localizzativi – logistica, trasporti, filiera edilizia), ma per altro verso, è un fenomeno che opera sulle catene commerciali lunghe dei traffici internazionali (narcotraffico, sigarette, altri beni di contrabbando, magliareria), è quindi dentro una geografia ampia, non caratterizzata da specifiche inserzioni territoriali, oppure è nello spazio deterritorializzato delle transazioni economiche di carattere globale. La deterritorializzazione, o almeno la dimensione deterritorializzata della camorra si vede bene nella presenza in altre regioni. Questo vuol dire che la camorra è un fenomeno in parte organizzato secondo un principio di agency, in parte è un fenomeno che deriva dalla somma dei comportamenti in cui insieme alle attività di impresa (in senso lato) ci sono forme più o meno forti di imposizione violenta (anche forme in cui si millanta una appartenenza che non c’è, si dà vita a una recita che raggira il malcapitato). Gruppi o soggetti mafiosi in Veneto trovano nelle caratteristiche del tessuto economico locale (illegalità diffusa, corruzione, passaggio da assetti familiari a dimensioni più grandi) terreno favorevole per l’affermazione. E sfruttano i cambiamenti economici, si inseriscono nelle trasformazioni, nelle smagliature anche di fiducia che si generano nel passaggio dalla piccola impresa di carattere tradizionale alla rete di impresa internazionalizzata maggiormente dipendente dall’accesso al credito.

La camorra in Campania e nel Centro-Nord tra logiche di mercato e dinamiche criminali / Brancaccio, Luciano. - (2021). (Intervento presentato al convegno Le mafie tra rappresentazioni, appartenenza e pratiche criminali tenutosi a Padova nel 10 giugno).

La camorra in Campania e nel Centro-Nord tra logiche di mercato e dinamiche criminali

Luciano Brancaccio
2021

Abstract

La camorra è un fenomeno territoriale per i traffici bassi (estorsioni, droga, forme di estorsione-protezione dei traffici locali, mercati con forti vincoli localizzativi – logistica, trasporti, filiera edilizia), ma per altro verso, è un fenomeno che opera sulle catene commerciali lunghe dei traffici internazionali (narcotraffico, sigarette, altri beni di contrabbando, magliareria), è quindi dentro una geografia ampia, non caratterizzata da specifiche inserzioni territoriali, oppure è nello spazio deterritorializzato delle transazioni economiche di carattere globale. La deterritorializzazione, o almeno la dimensione deterritorializzata della camorra si vede bene nella presenza in altre regioni. Questo vuol dire che la camorra è un fenomeno in parte organizzato secondo un principio di agency, in parte è un fenomeno che deriva dalla somma dei comportamenti in cui insieme alle attività di impresa (in senso lato) ci sono forme più o meno forti di imposizione violenta (anche forme in cui si millanta una appartenenza che non c’è, si dà vita a una recita che raggira il malcapitato). Gruppi o soggetti mafiosi in Veneto trovano nelle caratteristiche del tessuto economico locale (illegalità diffusa, corruzione, passaggio da assetti familiari a dimensioni più grandi) terreno favorevole per l’affermazione. E sfruttano i cambiamenti economici, si inseriscono nelle trasformazioni, nelle smagliature anche di fiducia che si generano nel passaggio dalla piccola impresa di carattere tradizionale alla rete di impresa internazionalizzata maggiormente dipendente dall’accesso al credito.
2021
La camorra in Campania e nel Centro-Nord tra logiche di mercato e dinamiche criminali / Brancaccio, Luciano. - (2021). (Intervento presentato al convegno Le mafie tra rappresentazioni, appartenenza e pratiche criminali tenutosi a Padova nel 10 giugno).
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