In età moderna e contemporanea la città è stata al centro di un ambiguo, ricchissimo corpus di immagini e scritti dove ritratti e descrizioni hanno costruito talvolta idee dissonanti: una narrazione dove la realtà urbana, nella sua interezza o nei suoi luoghi (strade, piazze, quartieri, suburbio, periferie), appare deformata rispetto a quanto veicolato dall’immagine convenzionale. In queste alterazioni confluiscono idee e intenzioni mirate a dar voce a punti di vista, ben oltre il visibile, che superano i confini del ritratto canonico fissato dalla cultura ufficiale, nei periodi storici come nella contemporaneità. Accade allora che, assecondando intenzioni di volta in volta sociali, economiche, politiche, religiose, la narrazione urbana e la sua restituzione iconografica sembrano allontanarsi dall’immagine canonica corrodendo consolidati stereotipi in luogo dei quali irrompono immagini icastiche alimentate da sguardi esterni e distonici. In ogni tempo artisti, viaggiatori, cronisti, architetti, sociologi e scrittori, superando lo sguardo esteriore, hanno rivolto viva attenzione anche alle realtà omesse o taciute, al racconto di presenze residuali, di degradi e miserie o di fenomeni in atto, generando talvolta un complesso gioco combinatorio dove la città oggetto di narrazione richiama alla mente altre realtà urbane conosciute o immaginate. Vi è dunque una città di margine che raccoglie quanto è stato taciuto e continua ad essere omesso perché distante o difforme dal luogo comune prevalente in ogni tempo.
Città deformate: narrazioni e ritratti urbani dissonanti in età moderna e contemporanea/“Deformed” cities: narratives and dissonant urban depictions in the modern and contemporary age / DI LIELLO, Salvatore. - (2020), pp. 139-142.
Città deformate: narrazioni e ritratti urbani dissonanti in età moderna e contemporanea/“Deformed” cities: narratives and dissonant urban depictions in the modern and contemporary age
Salvatore Di Liello
2020
Abstract
In età moderna e contemporanea la città è stata al centro di un ambiguo, ricchissimo corpus di immagini e scritti dove ritratti e descrizioni hanno costruito talvolta idee dissonanti: una narrazione dove la realtà urbana, nella sua interezza o nei suoi luoghi (strade, piazze, quartieri, suburbio, periferie), appare deformata rispetto a quanto veicolato dall’immagine convenzionale. In queste alterazioni confluiscono idee e intenzioni mirate a dar voce a punti di vista, ben oltre il visibile, che superano i confini del ritratto canonico fissato dalla cultura ufficiale, nei periodi storici come nella contemporaneità. Accade allora che, assecondando intenzioni di volta in volta sociali, economiche, politiche, religiose, la narrazione urbana e la sua restituzione iconografica sembrano allontanarsi dall’immagine canonica corrodendo consolidati stereotipi in luogo dei quali irrompono immagini icastiche alimentate da sguardi esterni e distonici. In ogni tempo artisti, viaggiatori, cronisti, architetti, sociologi e scrittori, superando lo sguardo esteriore, hanno rivolto viva attenzione anche alle realtà omesse o taciute, al racconto di presenze residuali, di degradi e miserie o di fenomeni in atto, generando talvolta un complesso gioco combinatorio dove la città oggetto di narrazione richiama alla mente altre realtà urbane conosciute o immaginate. Vi è dunque una città di margine che raccoglie quanto è stato taciuto e continua ad essere omesso perché distante o difforme dal luogo comune prevalente in ogni tempo.File | Dimensione | Formato | |
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