nello studio dell’otite media cronica, la Risonanza Magnetica pesata in diffusione (RMDWI) può distinguere il colesteatoma dal tessuto di granulazione, quando altre tecniche - Tomografia Computerizzata e sequenze tradizionali di RM - sono insufficienti. A tale scopo la RM deve includere sequenze T1, T1 postgadolinium, T2, e DWI. Finora si tratta comunque di una valutazione qualitativa affidata ad un radiologo esperto. Per ottenere invece un'analisi quantitativa dell’intensità del segnale in RM-DWI, abbiamo valutato l’utilità del coefficiente di diffusione apparente (ADC) identificando un cut-off numerico per differenziare colesteatoma/tessuto di granulazione. METODI: lo studio retrospettivo ha riguardato 109 pazienti con sospetto clinico di colesteatoma primario o residuo/recidivante. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a RM preoperatoria tra Aprile 2011 e Marzo 2016. Abbiamo usato la coorte di 109 soggetti che hanno subito un intervento chirurgico di timpanoplastica (TPL). L'analisi statistica è stata effettuata su 100 pazienti, ha impiegato il software R - version 3.2.5. Nove casi sono stati utilizzati per la prova di validazione. La presenza/assenza di colesteatoma è avvenuta attraverso reperti intraoperatori, sempre confermati istologicamente. Quindi nei 100 soggetti abbiamo retrospettivamente misurato il valore ADC della RM preoperatoria. RISULTATI: abbiamo confrontato i reperti chirurgici di 109 pazienti con i valori medi ADC ed analizzata la distribuzione di quest’ultimi per colesteatoma/tessuto di granulazione, evidenziando due gruppi di clusterizzazione. Solo 2 pazienti restano all’esterno dei clusters rappresentando un falso positivo ed un falso negativo. La differenza nel valore medio di ADC tra colesteatoma (0,86 × 10-3mm2 /s) e tessuto di granulazione (2.22×10-3mm2 /s) tramite il Welch Two Sample t-test ha rilevato una differenza statisticamente significativa del valore di ADC per i pazienti con/senza colesteatoma(p <2.2 × 10-16). Al fine di prevedere la probabilità dello stato patologico (colesteatoma/tessuto di granulazione) mediante il valore ADC, abbiamo impiegato il modello binomiale di regressione logistica. Il potere predittivo di questo modello è stato misurato mediante una curva ROC sulle probabilità stimate e applicando la statistica Youden J sulla curva abbiamo stabilito un valore di probabilità di ~ 0,6 per un cut-off ottimale (specificità = 1.0 sensibilità = 0.9861111) corrispondente al valore ADC=1,71×10-3mm2 /s. DISCUSSIONE: molti AA. sostengono che la RM-DWI può fornire informazioni supplementari ed una migliore accuratezza diagnostica. Finora pochi studi di esigua numerosità campionaria sono stati pubblicati in letteratura sull'importanza dei valori ADC per differenziare condizioni patologiche nell'orecchio medio. La concordanza riscontrata nel nostro studio tra i reperti chirurgici e i valori ADC suggerisce che tali valori possano consentire una maggiore specificità nel differenziare il colesteatoma dal tessuto di granulazione. CONCLUSIONI: il rilievo del valore ADC rappresenta un ulteriore contributo alla diagnostica preoperatoria del colesteatoma e può trovare utile applicazione, in associazione ad altre tecniche, specialmente nei casi in cui il colesteatoma non è evidenziabile in otomicroscopia e nel follow-up delle TPL chiuse.

Il coefficiente di diffusione apparente “ADC” nella diagnosi differenziale della patologia colesteatomatosa / DI LULLO, ANTONELLA MIRIAM; Cavaliere, M; Scala, G; Capriglione, P; Iengo, M. - (2016). (Intervento presentato al convegno 99° Congresso Nazionale Otology 3.0 nel 22-24 settembre 2016).

Il coefficiente di diffusione apparente “ADC” nella diagnosi differenziale della patologia colesteatomatosa.

Di Lullo AM
;
Cavaliere M;Scala G;Capriglione P;Iengo M
2016

Abstract

nello studio dell’otite media cronica, la Risonanza Magnetica pesata in diffusione (RMDWI) può distinguere il colesteatoma dal tessuto di granulazione, quando altre tecniche - Tomografia Computerizzata e sequenze tradizionali di RM - sono insufficienti. A tale scopo la RM deve includere sequenze T1, T1 postgadolinium, T2, e DWI. Finora si tratta comunque di una valutazione qualitativa affidata ad un radiologo esperto. Per ottenere invece un'analisi quantitativa dell’intensità del segnale in RM-DWI, abbiamo valutato l’utilità del coefficiente di diffusione apparente (ADC) identificando un cut-off numerico per differenziare colesteatoma/tessuto di granulazione. METODI: lo studio retrospettivo ha riguardato 109 pazienti con sospetto clinico di colesteatoma primario o residuo/recidivante. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a RM preoperatoria tra Aprile 2011 e Marzo 2016. Abbiamo usato la coorte di 109 soggetti che hanno subito un intervento chirurgico di timpanoplastica (TPL). L'analisi statistica è stata effettuata su 100 pazienti, ha impiegato il software R - version 3.2.5. Nove casi sono stati utilizzati per la prova di validazione. La presenza/assenza di colesteatoma è avvenuta attraverso reperti intraoperatori, sempre confermati istologicamente. Quindi nei 100 soggetti abbiamo retrospettivamente misurato il valore ADC della RM preoperatoria. RISULTATI: abbiamo confrontato i reperti chirurgici di 109 pazienti con i valori medi ADC ed analizzata la distribuzione di quest’ultimi per colesteatoma/tessuto di granulazione, evidenziando due gruppi di clusterizzazione. Solo 2 pazienti restano all’esterno dei clusters rappresentando un falso positivo ed un falso negativo. La differenza nel valore medio di ADC tra colesteatoma (0,86 × 10-3mm2 /s) e tessuto di granulazione (2.22×10-3mm2 /s) tramite il Welch Two Sample t-test ha rilevato una differenza statisticamente significativa del valore di ADC per i pazienti con/senza colesteatoma(p <2.2 × 10-16). Al fine di prevedere la probabilità dello stato patologico (colesteatoma/tessuto di granulazione) mediante il valore ADC, abbiamo impiegato il modello binomiale di regressione logistica. Il potere predittivo di questo modello è stato misurato mediante una curva ROC sulle probabilità stimate e applicando la statistica Youden J sulla curva abbiamo stabilito un valore di probabilità di ~ 0,6 per un cut-off ottimale (specificità = 1.0 sensibilità = 0.9861111) corrispondente al valore ADC=1,71×10-3mm2 /s. DISCUSSIONE: molti AA. sostengono che la RM-DWI può fornire informazioni supplementari ed una migliore accuratezza diagnostica. Finora pochi studi di esigua numerosità campionaria sono stati pubblicati in letteratura sull'importanza dei valori ADC per differenziare condizioni patologiche nell'orecchio medio. La concordanza riscontrata nel nostro studio tra i reperti chirurgici e i valori ADC suggerisce che tali valori possano consentire una maggiore specificità nel differenziare il colesteatoma dal tessuto di granulazione. CONCLUSIONI: il rilievo del valore ADC rappresenta un ulteriore contributo alla diagnostica preoperatoria del colesteatoma e può trovare utile applicazione, in associazione ad altre tecniche, specialmente nei casi in cui il colesteatoma non è evidenziabile in otomicroscopia e nel follow-up delle TPL chiuse.
2016
Il coefficiente di diffusione apparente “ADC” nella diagnosi differenziale della patologia colesteatomatosa / DI LULLO, ANTONELLA MIRIAM; Cavaliere, M; Scala, G; Capriglione, P; Iengo, M. - (2016). (Intervento presentato al convegno 99° Congresso Nazionale Otology 3.0 nel 22-24 settembre 2016).
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