A occhi chiusi verso la Vita vera. Su alcune pagine di Michel Henry.

Si tratta, come indicato dal titolo, di una lettura di alcune pagine di Michel Henry relative alla singolare figura della "soggettività invisibile" (di cui è tema costante in tutta l'opera del filosofo francese) metaforizzata attraverso la figura del "sonnambulo". Nel testo si cerca di problematizzare questa figura henryana come "la" figura capace di "indicare" il cuore vero di ogni soggettività non ridotta alla 'vuota' cifra della rappresentazione. Proprio a partire dalla curiosa 'posizione' del sonnambulo: dentro/fuori, dormiente/vegliante (a occhi chiusi), incosciente/cosciente, una posizione che secondo Michel Henry può essere l' "indice" della "Vita Vera", nel testo si mette a nudo il rischio del fallimento della filosofia henryana quando vuole a tutti i costi 'tagliare di netto' tutti i ponti della 'vita vera' come "umana vita mortale", espiantandone la radice mortale e mondana come dimensione 'veritativa' dell'umano. Non è voltando le spalle alla radice mortale dell' umano che diventa possibile "educare all'umano".