Il contributo mette in evidenza una lacuna nei confronti degli studi prodotti sulle patologie del linguaggio relativa alla descrizione linguistica stessa dei disturbi linguistici: un aspetto messo molto bene a fuoco dal linguista praghese Roman Jakobson. Per raggiungere gli obiettivi dell’analisi invocata da Jakobson, è indispensabile la registrazione e trascrizione fedele di una notevole quantità di parlato (e scritto) disturbato spontaneo, che sola può assicurare adeguata attenzione alla totalità delle manifestazioni linguistiche della patologia, non avulse dai relativi contesti e cotesti di occorrenza che ne costituiscono l'indispensabile fondamento e cornice. A tali cornici troppo spesso assenti dall'analisi linguistica era costantemente attento, invece, Ernesto de Martino, etnoatropologo interessato alla descrizione di quei mondi altri che la cultura ufficiale aveva rimosso, come ad esempio quelli ai quali appartiene il planctus antico, forma di lamento rituale a lungo sotto il controllo e la cura delle donne. Per le sue indagini de Martino aveva messo in campo una équipe multidisciplinare costituita da uno psichiatra, una psicologa, uno storico delle religioni, un'antropologa, un etnomusicologo e un documentarista cinematografico. Una équipe multidisciplinare, aperta soprattutto alla interazione tra scienza medica e scienze del linguaggio, potrebbe oggi contribuire a un avanzamento significativo nello studio delle patologie del linguaggio aprendo nuove piste per lo studio della lingua nel suo 'darsi' patologico e individuando percorsi fecondi di ulteriori, possibili approfondimenti scientifici.

Voci dal mondo de li perse. Spunti di riflessione tra normofasia e patologia / Dovetto, Francesca M.. - (2017), pp. 259-271.

Voci dal mondo de li perse. Spunti di riflessione tra normofasia e patologia

Francesca M. Dovetto
2017

Abstract

Il contributo mette in evidenza una lacuna nei confronti degli studi prodotti sulle patologie del linguaggio relativa alla descrizione linguistica stessa dei disturbi linguistici: un aspetto messo molto bene a fuoco dal linguista praghese Roman Jakobson. Per raggiungere gli obiettivi dell’analisi invocata da Jakobson, è indispensabile la registrazione e trascrizione fedele di una notevole quantità di parlato (e scritto) disturbato spontaneo, che sola può assicurare adeguata attenzione alla totalità delle manifestazioni linguistiche della patologia, non avulse dai relativi contesti e cotesti di occorrenza che ne costituiscono l'indispensabile fondamento e cornice. A tali cornici troppo spesso assenti dall'analisi linguistica era costantemente attento, invece, Ernesto de Martino, etnoatropologo interessato alla descrizione di quei mondi altri che la cultura ufficiale aveva rimosso, come ad esempio quelli ai quali appartiene il planctus antico, forma di lamento rituale a lungo sotto il controllo e la cura delle donne. Per le sue indagini de Martino aveva messo in campo una équipe multidisciplinare costituita da uno psichiatra, una psicologa, uno storico delle religioni, un'antropologa, un etnomusicologo e un documentarista cinematografico. Una équipe multidisciplinare, aperta soprattutto alla interazione tra scienza medica e scienze del linguaggio, potrebbe oggi contribuire a un avanzamento significativo nello studio delle patologie del linguaggio aprendo nuove piste per lo studio della lingua nel suo 'darsi' patologico e individuando percorsi fecondi di ulteriori, possibili approfondimenti scientifici.
2017
978-88-7667-695-6
Voci dal mondo de li perse. Spunti di riflessione tra normofasia e patologia / Dovetto, Francesca M.. - (2017), pp. 259-271.
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