Dal 2009 l’Università Federico II e l’Associazione Maestri di Strada sperimentano strategie educative per sostenere gli adolescenti delle periferie di Napoli. L’ipotesi è che malessere e dispersione scolastica siano connessi sia alla crisi della funzione adulta, alla svalutazione sociale della scuola, alla sfiducia nel futuro, che al contesto segnato da degrado urbano, violenza criminale e assenza di interventi istituzionali (Melazzini, 2011; Bottani, 2013; Parrello, 2014; Moreno et al., 2014). La metodologia, ispirata a principi di psicologia culturale e psicoanalisi, si fonda sulla cura delle relazioni inter e intragenerazionali, sull’integrazione fra saperi formali e informali, sull’utilizzo del gruppo di pensiero (Parrello, Moreno, 2015). Le ore di attività sul campo sono quasi 4000, quelle di progettazione, coordinamento e riflessività circa 1250. L’obiettivo è riattivare il desiderio di apprendere e di crescere in adolescenti convinti di essere predestinati alla sconfitta, costruendo legami autentici, supportando l’esplorazione e l’impegno per la riscrittura di storie personali che sembravano scontate. L’efficacia degli interventi è valutata misurando diminuzione di assenze e provvedimenti disciplinari, miglioramento del rendimento, superamento delle prove finali, percezione del cambiamento del clima educativo. Le molteplici attività educative sul campo e quelle a sostegno della riflessività degli operatori (gruppi multivisione) sono sistematicamente oggetto di vari tipi di osservazione. Nell’a.s. 2015-16 sono stati attivati i Progetti di ricerca-intervento E-vai (al suo VI anno) e GiovanixiGiovani. I destinatari sono 300 adolescenti in età dell’obbligo che hanno abbandonato la scuola o la frequentano senza usarla come reale occasione di crescita; gli operatori impiegati circa 50Nel corso degli incontri di gruppo multivisione (Pergola, 2010) ogni operatore contribuisce a ricostruire alcune storie di adolescenti, raccontando il proprio incontro con loro, con le famiglie, con gli insegnanti e il gruppo classe. Ne deriva la possibilità di conoscere vari aspetti della loro realtà e di elaborare i propri vissuti di adulti coinvolti in relazioni educative dalle forti implicazioni emotive. In questo contributo si presentano i risultati dell’analisi categoriale, effettuata tramite Nudist, del materiale testuale costituito da 70 resoconti narrativi di osservazione non partecipante degli incontri di gruppo multivisione realizzati nell’a.s. Fra le categorie emerse vi sono quelle relative ai fattori del malessere degli adolescenti riconducibili alla relazione con adulti in difficoltà, sia in famiglia che a scuola e quelle relative al ruolo e al vissuto degli operatori stessi, impegnati da un lato a guadagnarsi una posizione di adulti credibili, dall’altro preoccupati della propria tenuta personale e professionale quando il coinvolgimento emotivo rischia di bloccare il pensiero: indicazione preziosa per la manutenzione di interventi efficaci e duraturi.

Storie di adolescenti dispersi fuori e dentro la scuola: la relazione con gli adulti in contesti ad alto rischio evolutivo / Parrello, Santa; Iorio, Ilaria; Menna, Palma; Zaccaro, Antonella. - (2016). (Intervento presentato al convegno XXIX CONGRESSO AIP SEZ. SVILUPPO tenutosi a Vicenza nel 8-10 settembre 2016).

Storie di adolescenti dispersi fuori e dentro la scuola: la relazione con gli adulti in contesti ad alto rischio evolutivo

PARRELLO, SANTA;IORIO, ILARIA;MENNA, PALMA;ZACCARO, ANTONELLA
2016

Abstract

Dal 2009 l’Università Federico II e l’Associazione Maestri di Strada sperimentano strategie educative per sostenere gli adolescenti delle periferie di Napoli. L’ipotesi è che malessere e dispersione scolastica siano connessi sia alla crisi della funzione adulta, alla svalutazione sociale della scuola, alla sfiducia nel futuro, che al contesto segnato da degrado urbano, violenza criminale e assenza di interventi istituzionali (Melazzini, 2011; Bottani, 2013; Parrello, 2014; Moreno et al., 2014). La metodologia, ispirata a principi di psicologia culturale e psicoanalisi, si fonda sulla cura delle relazioni inter e intragenerazionali, sull’integrazione fra saperi formali e informali, sull’utilizzo del gruppo di pensiero (Parrello, Moreno, 2015). Le ore di attività sul campo sono quasi 4000, quelle di progettazione, coordinamento e riflessività circa 1250. L’obiettivo è riattivare il desiderio di apprendere e di crescere in adolescenti convinti di essere predestinati alla sconfitta, costruendo legami autentici, supportando l’esplorazione e l’impegno per la riscrittura di storie personali che sembravano scontate. L’efficacia degli interventi è valutata misurando diminuzione di assenze e provvedimenti disciplinari, miglioramento del rendimento, superamento delle prove finali, percezione del cambiamento del clima educativo. Le molteplici attività educative sul campo e quelle a sostegno della riflessività degli operatori (gruppi multivisione) sono sistematicamente oggetto di vari tipi di osservazione. Nell’a.s. 2015-16 sono stati attivati i Progetti di ricerca-intervento E-vai (al suo VI anno) e GiovanixiGiovani. I destinatari sono 300 adolescenti in età dell’obbligo che hanno abbandonato la scuola o la frequentano senza usarla come reale occasione di crescita; gli operatori impiegati circa 50Nel corso degli incontri di gruppo multivisione (Pergola, 2010) ogni operatore contribuisce a ricostruire alcune storie di adolescenti, raccontando il proprio incontro con loro, con le famiglie, con gli insegnanti e il gruppo classe. Ne deriva la possibilità di conoscere vari aspetti della loro realtà e di elaborare i propri vissuti di adulti coinvolti in relazioni educative dalle forti implicazioni emotive. In questo contributo si presentano i risultati dell’analisi categoriale, effettuata tramite Nudist, del materiale testuale costituito da 70 resoconti narrativi di osservazione non partecipante degli incontri di gruppo multivisione realizzati nell’a.s. Fra le categorie emerse vi sono quelle relative ai fattori del malessere degli adolescenti riconducibili alla relazione con adulti in difficoltà, sia in famiglia che a scuola e quelle relative al ruolo e al vissuto degli operatori stessi, impegnati da un lato a guadagnarsi una posizione di adulti credibili, dall’altro preoccupati della propria tenuta personale e professionale quando il coinvolgimento emotivo rischia di bloccare il pensiero: indicazione preziosa per la manutenzione di interventi efficaci e duraturi.
2016
Storie di adolescenti dispersi fuori e dentro la scuola: la relazione con gli adulti in contesti ad alto rischio evolutivo / Parrello, Santa; Iorio, Ilaria; Menna, Palma; Zaccaro, Antonella. - (2016). (Intervento presentato al convegno XXIX CONGRESSO AIP SEZ. SVILUPPO tenutosi a Vicenza nel 8-10 settembre 2016).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/671508
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