Accanto alla presenza delle maschere nude, prende forma nell'universo pirandelliano un volto non segnato dagli eccessi della carne, ma invece caratterizzato da un grado zero dei lineamenti. È un effetto delle immagini filmiche, in particolare di quel «mondo microfisionomico» che Bèla Balàzs descrisse come l'essenza del film muto. Il volto di Mosjoukine del Fu Mattia Pascal di L'Herbier, grazie al recente restauro della pellicola, restituita alla sua versione integrale, sarà il campo di verifica di questo effetto cinema.
Dall'eccesso al dettaglio. Per un confronto tra le «maschere nude» e il volto cinematografico in Pirandello / Acocella, Silvia. - (2016). (Intervento presentato al convegno XX Congresso nazionale ADI 2016 tenutosi a Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”, Seconda Università degli Studi di Napoli, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” nel 7-10 settembre 2016).
Dall'eccesso al dettaglio. Per un confronto tra le «maschere nude» e il volto cinematografico in Pirandello
ACOCELLA, SILVIA
2016
Abstract
Accanto alla presenza delle maschere nude, prende forma nell'universo pirandelliano un volto non segnato dagli eccessi della carne, ma invece caratterizzato da un grado zero dei lineamenti. È un effetto delle immagini filmiche, in particolare di quel «mondo microfisionomico» che Bèla Balàzs descrisse come l'essenza del film muto. Il volto di Mosjoukine del Fu Mattia Pascal di L'Herbier, grazie al recente restauro della pellicola, restituita alla sua versione integrale, sarà il campo di verifica di questo effetto cinema.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
