Lo studio analizza l’espressione della temporalità, in riferimento alle forme del passato, nell’italiano L2 di immigrati polacchi, ucraini, rumeni e ghanesi. Gli informatori vivono tutti nella città di Napoli e nei suoi dintorni, zona particolarmente interessante per l’uso del passato, in quanto gli apprendenti sono esposti a tre diverse forme di passato, tutte altamente produttive: l’Imperfetto, il Passato Prossimo e il Passato Remoto . Il presente studio permette di approfondire una tematica cruciale della linguistica acquisizionale e di valutare alcune nuove componenti legate al diverso input di esposizione degli apprendenti.Quanto alla tipologia dei dati analizzati, il corpus comprende dei racconti orali di tipo fittizio e biografico; I racconti fittizi sono stati raccolti per il tramite di due supporti: una storia per immagini (Frog, where are you ?, Meyer 1969) e un cartone animato della serie polacca Reksio (Marzalek 1967); Le domande a cui cercheremo di rispondere sono le seguenti: 1. L’uso del passato remoto potrebbe dipendere dal contenuto semantico del predicato al quale è applicato? 2. L’impiego del passato remoto in input è elaborato per la sua forma o per il suo significato? 3. I principi di utilizzo delle forme di passato, vengono impiegate secondo gli stessi criteri discorsivi degli autoctoni? Per quel che concerne la Aktionsart, si cercherà di comprendere se le categorie azionali (Vendler, 1967) dei predicati utilizzati influenzino l’uso delle tre forme al passato, in particolare per il passato remoto, che corrisponde alla forma di passato meno ricorrente rispetto all’uso invece molto frequente che ne fanno gli autoctoni. I dati rilevano, ad esempio, che la forma del passato remoto si presenta con percentuali elevate solo in determinate classi azionali, distribuite in maniera differente nei vari gruppi di apprendenti. L’analisi dei dati mostrerà, in definitiva, che le forme del passato impiegate dai nostri informatori non sono diverse da quelle dei nativi, gli apprendenti, infatti, producono in output tutte le forme del passato; tuttavia, il loro utilizzo segue un criterio di classi azionali “preferenziali” o anche di principi discorsivi non sempre corrispondenti a quelli degli italofoni. Bibliografia Vendler Z., (1967), Verbs and Times, in Linguistics in Philosophy. Cornell University Press. Giacalone Ramat, A. (2004), Verso l'italiano. Percorsi e strategie di acquisizione. Roma, Carocci Giuliano, P. (2011), “Imparare a narrare in Italiano L2: le difficoltà morfologiche e discorsive dei livelli medio-avanzati”. In A. La Marra e M. Cennamo (a cura di), Scuola di Formazione di Italiano Lingua Seconda / Straniera: Competenze d’Uso e Integrazione 7-9 ottobre 2010, Roma, Edizioni Scientifiche Italiane, pp. 109-124.

Le forme verbali al passato nell’italiano L2 di area napoletana: il ruolo delle classi azionali e dei principi discorsivi / Giuliano, Patrizia; Rosa, Russo; Simona, Anastasio. - (2016). (Intervento presentato al convegno Convegno Internazionale American Association Teacher of Italian 2016 tenutosi a Università di Napoli L’Orientale & Università degli Studi di Napoli Federico II nel 22-26 giugno 2016).

Le forme verbali al passato nell’italiano L2 di area napoletana: il ruolo delle classi azionali e dei principi discorsivi

GIULIANO, PATRIZIA;
2016

Abstract

Lo studio analizza l’espressione della temporalità, in riferimento alle forme del passato, nell’italiano L2 di immigrati polacchi, ucraini, rumeni e ghanesi. Gli informatori vivono tutti nella città di Napoli e nei suoi dintorni, zona particolarmente interessante per l’uso del passato, in quanto gli apprendenti sono esposti a tre diverse forme di passato, tutte altamente produttive: l’Imperfetto, il Passato Prossimo e il Passato Remoto . Il presente studio permette di approfondire una tematica cruciale della linguistica acquisizionale e di valutare alcune nuove componenti legate al diverso input di esposizione degli apprendenti.Quanto alla tipologia dei dati analizzati, il corpus comprende dei racconti orali di tipo fittizio e biografico; I racconti fittizi sono stati raccolti per il tramite di due supporti: una storia per immagini (Frog, where are you ?, Meyer 1969) e un cartone animato della serie polacca Reksio (Marzalek 1967); Le domande a cui cercheremo di rispondere sono le seguenti: 1. L’uso del passato remoto potrebbe dipendere dal contenuto semantico del predicato al quale è applicato? 2. L’impiego del passato remoto in input è elaborato per la sua forma o per il suo significato? 3. I principi di utilizzo delle forme di passato, vengono impiegate secondo gli stessi criteri discorsivi degli autoctoni? Per quel che concerne la Aktionsart, si cercherà di comprendere se le categorie azionali (Vendler, 1967) dei predicati utilizzati influenzino l’uso delle tre forme al passato, in particolare per il passato remoto, che corrisponde alla forma di passato meno ricorrente rispetto all’uso invece molto frequente che ne fanno gli autoctoni. I dati rilevano, ad esempio, che la forma del passato remoto si presenta con percentuali elevate solo in determinate classi azionali, distribuite in maniera differente nei vari gruppi di apprendenti. L’analisi dei dati mostrerà, in definitiva, che le forme del passato impiegate dai nostri informatori non sono diverse da quelle dei nativi, gli apprendenti, infatti, producono in output tutte le forme del passato; tuttavia, il loro utilizzo segue un criterio di classi azionali “preferenziali” o anche di principi discorsivi non sempre corrispondenti a quelli degli italofoni. Bibliografia Vendler Z., (1967), Verbs and Times, in Linguistics in Philosophy. Cornell University Press. Giacalone Ramat, A. (2004), Verso l'italiano. Percorsi e strategie di acquisizione. Roma, Carocci Giuliano, P. (2011), “Imparare a narrare in Italiano L2: le difficoltà morfologiche e discorsive dei livelli medio-avanzati”. In A. La Marra e M. Cennamo (a cura di), Scuola di Formazione di Italiano Lingua Seconda / Straniera: Competenze d’Uso e Integrazione 7-9 ottobre 2010, Roma, Edizioni Scientifiche Italiane, pp. 109-124.
2016
Le forme verbali al passato nell’italiano L2 di area napoletana: il ruolo delle classi azionali e dei principi discorsivi / Giuliano, Patrizia; Rosa, Russo; Simona, Anastasio. - (2016). (Intervento presentato al convegno Convegno Internazionale American Association Teacher of Italian 2016 tenutosi a Università di Napoli L’Orientale & Università degli Studi di Napoli Federico II nel 22-26 giugno 2016).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/637405
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