Estrema attenzione è dedicata dai Maestri di Strada alla cura degli adulti che si occupano dei giovani, dunque alla cura degli insegnanti: riconoscendone empaticamente e cognitivamente il disagio, che ha origine nella società e nell’istituzione, che produce difese più o meno strutturate, si offre loro uno spazio di pensiero di gruppo nel quale provare a sentirsi meno soli ed a riflettere sui vari aspetti delle relazioni educative nelle quali si è implicati, secondo un preciso approccio,: il gruppo “multivisione”, ispirato alla metodologia di Balint (1957) e utilizzato anche da altri con insegnanti (Pergola, 2010). In 6 città sono stati organizzati 2 weekend di formazione, in autunno e in primavera, con lezioni frontali e 6 incontri di gruppo multivisione, guidati da uno psicologo conduttore. Gli incontri si sono svolti alla presenza di un osservatore non partecipante, che ha steso in seguito un resoconto narrativo. I 500 partecipanti, suddivisi in gruppi composti da massimo 15 elementi, eterogenei per genere (M/F), professione (insegnanti/educatori) ed anni di esperienza, si sono incontrati complessivamente per 12 h (6 incontri di 2h). Il corpus cei resoconti narrativi è stato sottoposto ad analisi testuale di tipo categoriale, tramite il software Atlas.ti (Muhr, 1993). Qui si presentano i primi risultati relativi a due città, Napoli e Roma.
Il gruppo multivisione come risorsa per gli insegnanti: dal singolare al plurale / Iorio, I.; Menna, Palma; Parrello, Santa; Zaccaro, Antonella. - (2014). (Intervento presentato al convegno II International Symposium ‘New Issues on Teacher Education’ ISNITE tenutosi a Macerata, Italy - University of Macerata nel 22-24 maggio 2014).
Il gruppo multivisione come risorsa per gli insegnanti: dal singolare al plurale
Iorio I.;MENNA, PALMA;PARRELLO, SANTA;ZACCARO, ANTONELLA
2014
Abstract
Estrema attenzione è dedicata dai Maestri di Strada alla cura degli adulti che si occupano dei giovani, dunque alla cura degli insegnanti: riconoscendone empaticamente e cognitivamente il disagio, che ha origine nella società e nell’istituzione, che produce difese più o meno strutturate, si offre loro uno spazio di pensiero di gruppo nel quale provare a sentirsi meno soli ed a riflettere sui vari aspetti delle relazioni educative nelle quali si è implicati, secondo un preciso approccio,: il gruppo “multivisione”, ispirato alla metodologia di Balint (1957) e utilizzato anche da altri con insegnanti (Pergola, 2010). In 6 città sono stati organizzati 2 weekend di formazione, in autunno e in primavera, con lezioni frontali e 6 incontri di gruppo multivisione, guidati da uno psicologo conduttore. Gli incontri si sono svolti alla presenza di un osservatore non partecipante, che ha steso in seguito un resoconto narrativo. I 500 partecipanti, suddivisi in gruppi composti da massimo 15 elementi, eterogenei per genere (M/F), professione (insegnanti/educatori) ed anni di esperienza, si sono incontrati complessivamente per 12 h (6 incontri di 2h). Il corpus cei resoconti narrativi è stato sottoposto ad analisi testuale di tipo categoriale, tramite il software Atlas.ti (Muhr, 1993). Qui si presentano i primi risultati relativi a due città, Napoli e Roma.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.