La collaborazione di Savinio al Teatro d’Arte («teatro fatato» lo definiva Virgilio Marchi), in particolar la stesura di Capitano Ulisse pensato proprio per la nuova illuminotecnica dell'Odescalchi, consente di mettere a confronto «l’avventura colorata» di Savinio col “nero d’abisso” di Pirandello. Sulla soglia tra visibile e invisibile, le due metafisiche rivelano possibilità di scambi, punti di coincidenza, soprattutto, davanti alla visione dell'oltre, quasi una sorta di specularità destinata a emergere con chiarezza nel commento di Savinio alla messa in scena de I giganti della montagna (il più colorato dei Miti pirandelliani), al Boboli di Firenze, nel 1937. La luce nera che avvolge la villa della Scalogna, matrice di tutte le apparizioni dei personaggi pirandelliani, è la stessa che al di là della vista umana dà consistenza alla materia fantasmatica del Capitano Ulisse di Savinio, in un mondo a mezz’aria, tra cielo e terra, tra vita e morte.
Metafisiche allo specchio: l’«Avventura colorata» di Savinio e il «teatro nero» di Pirandello / Acocella, Silvia. - (2013), pp. 63-78.
Metafisiche allo specchio: l’«Avventura colorata» di Savinio e il «teatro nero» di Pirandello
ACOCELLA, SILVIA
2013
Abstract
La collaborazione di Savinio al Teatro d’Arte («teatro fatato» lo definiva Virgilio Marchi), in particolar la stesura di Capitano Ulisse pensato proprio per la nuova illuminotecnica dell'Odescalchi, consente di mettere a confronto «l’avventura colorata» di Savinio col “nero d’abisso” di Pirandello. Sulla soglia tra visibile e invisibile, le due metafisiche rivelano possibilità di scambi, punti di coincidenza, soprattutto, davanti alla visione dell'oltre, quasi una sorta di specularità destinata a emergere con chiarezza nel commento di Savinio alla messa in scena de I giganti della montagna (il più colorato dei Miti pirandelliani), al Boboli di Firenze, nel 1937. La luce nera che avvolge la villa della Scalogna, matrice di tutte le apparizioni dei personaggi pirandelliani, è la stessa che al di là della vista umana dà consistenza alla materia fantasmatica del Capitano Ulisse di Savinio, in un mondo a mezz’aria, tra cielo e terra, tra vita e morte.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Metafisiche allo specchio-Acocella.pdf
solo utenti autorizzati
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
Copyright dell'editore
Dimensione
4.51 MB
Formato
Adobe PDF
|
4.51 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


