Come altre città mediterranee, Napoli vive oggi il paradosso di affacciarsi sul mare ma non avere un rapporto diretto con esso. Eppure, recenti esperienze di altri contesti urbani hanno dimostrato come la riqualificazione di alcuni tratti di fronte marittimo possa favorire un proficuo cambiamento delle relazioni tra la città e la costa, il tessuto urbano ed il porto, partendo da interessanti reinterpretazioni dello spazio e muovendosi in direzione di uno sviluppo economico, sociale ed urbanistico. Attraverso l'iconografia degli ultimi tre secoli (Duca di Noja, Antonio Joli, Alfred Guesdon) si seguiranno i cambiamenti che hanno portato il lungomare ed il porto (Posillipo, Mergellina, Molosiglio fino a Vigliena) a configurarsi prima come luoghi di traffici economici e scambi sociali e culturali, poi come aree urbane degradate e inaccessibili, per tornare in certi casi a costituire una delle parti più rinomate della città, restituite alla collettività.
La trasformazione del fronte marittimo di Napoli negli ultimi tre secoli / Palmentieri, Stefania; DELLE DONNE, Barbara. - (2014), pp. 889-901. (Intervento presentato al convegno VI Convegno Internazionale di Studi "Città mediterranee in transizione. Identità e immagine del paesaggio urbano tra Sette e Novecento tenutosi a Napoli nel 13-15 marzo 2014).
La trasformazione del fronte marittimo di Napoli negli ultimi tre secoli
Palmentieri Stefania;DELLE DONNE, BARBARA
2014
Abstract
Come altre città mediterranee, Napoli vive oggi il paradosso di affacciarsi sul mare ma non avere un rapporto diretto con esso. Eppure, recenti esperienze di altri contesti urbani hanno dimostrato come la riqualificazione di alcuni tratti di fronte marittimo possa favorire un proficuo cambiamento delle relazioni tra la città e la costa, il tessuto urbano ed il porto, partendo da interessanti reinterpretazioni dello spazio e muovendosi in direzione di uno sviluppo economico, sociale ed urbanistico. Attraverso l'iconografia degli ultimi tre secoli (Duca di Noja, Antonio Joli, Alfred Guesdon) si seguiranno i cambiamenti che hanno portato il lungomare ed il porto (Posillipo, Mergellina, Molosiglio fino a Vigliena) a configurarsi prima come luoghi di traffici economici e scambi sociali e culturali, poi come aree urbane degradate e inaccessibili, per tornare in certi casi a costituire una delle parti più rinomate della città, restituite alla collettività.File | Dimensione | Formato | |
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