L’intervento mette a fuoco i modi in cui narrazioni orali e testi scritti circolanti in ambienti urbani napoletani sono rifunzionalizzati nella scrittura cronachistica connessa al ceto mediano (XV-XVI sec.). L’analisi si concentra su alcuni testi-chiave per una ricostruzione ‘dal basso’ della storia italiana negli anni dell’invasione di Carlo VIII e dell’avvento del Viceregno. Attraverso esempi significativi si mostrerà come le cronache siano condizionate da forme di narratività e di organizzazione testuale diverse sotto il profilo diamesico e come in esse sia riconoscibile la marcata interrelazione fra mondo dell’oralità e ‘mondo di carta’: il ricorso a resoconti di testimoni oculari, narrazioni di tradizione orale e informazioni circolanti nei networks cittadini è affiancato dall’impiego di un ampio ventaglio di testi scritti: provvedimenti emanati dalle autorità politiche; dispacci trasmessi dall’estero e letti nelle piazze o nei collegi; registri dei consigli cittadini, ma anche la trecentesca Cronaca di Partenope, data alle stampe dagli anni Ottanta del Quattrocento. L’analisi mostra come i progetti storiografici dei cronisti napoletani siano collocabili in una posizione intermedia tra la cultura di vertice (Corte e cancelleria del Regno) e le voci della città, funzionando come gangli di mediazione fra i diversi ambiti cittadini e i molteplici piani della comunicazione politica.

Progettualità storiografica, fonti orali e fonti scritte nelle cronache napoletane in volgare (xv-xvi secc.) / DE CAPRIO, Chiara; Senatore, Francesco. - (2013). (Intervento presentato al convegno Oral and Written Cultures in Early Modern Italy tenutosi a University of Leeds nel 5-6 Settembre 2013).

Progettualità storiografica, fonti orali e fonti scritte nelle cronache napoletane in volgare (xv-xvi secc.)

DE CAPRIO, CHIARA;SENATORE, FRANCESCO
2013

Abstract

L’intervento mette a fuoco i modi in cui narrazioni orali e testi scritti circolanti in ambienti urbani napoletani sono rifunzionalizzati nella scrittura cronachistica connessa al ceto mediano (XV-XVI sec.). L’analisi si concentra su alcuni testi-chiave per una ricostruzione ‘dal basso’ della storia italiana negli anni dell’invasione di Carlo VIII e dell’avvento del Viceregno. Attraverso esempi significativi si mostrerà come le cronache siano condizionate da forme di narratività e di organizzazione testuale diverse sotto il profilo diamesico e come in esse sia riconoscibile la marcata interrelazione fra mondo dell’oralità e ‘mondo di carta’: il ricorso a resoconti di testimoni oculari, narrazioni di tradizione orale e informazioni circolanti nei networks cittadini è affiancato dall’impiego di un ampio ventaglio di testi scritti: provvedimenti emanati dalle autorità politiche; dispacci trasmessi dall’estero e letti nelle piazze o nei collegi; registri dei consigli cittadini, ma anche la trecentesca Cronaca di Partenope, data alle stampe dagli anni Ottanta del Quattrocento. L’analisi mostra come i progetti storiografici dei cronisti napoletani siano collocabili in una posizione intermedia tra la cultura di vertice (Corte e cancelleria del Regno) e le voci della città, funzionando come gangli di mediazione fra i diversi ambiti cittadini e i molteplici piani della comunicazione politica.
2013
Progettualità storiografica, fonti orali e fonti scritte nelle cronache napoletane in volgare (xv-xvi secc.) / DE CAPRIO, Chiara; Senatore, Francesco. - (2013). (Intervento presentato al convegno Oral and Written Cultures in Early Modern Italy tenutosi a University of Leeds nel 5-6 Settembre 2013).
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