Il contributo si inscrive nell’ambito degli studi sulla violenza di coppia durante il fidanzamento fenomeno sempre più emergente tra adolescenti e giovani adulti. La ricerca ha avuto lo scopo di indagare in che modo giovani-adulti percepiscono il rapporto di coppia durante il fidanzamento con particolare attenzione al ruolo assunto nella coppia. Le interviste condotte con quattordici giovani di 25 anni fidanzati da due anni, sono state analizzate attraverso la metodologia della grounded theory. Nella ricerca, le relazioni di fidanzamento descritte non si caratterizzano per impegno, rispetto, condivisione e accettazione reciproca; manca ogni forma di negoziazione tra i bisogni espressi dai due membri della coppia. Emerge la salienza dell’appartenenza al gruppo di genere nell’assunzione del ruolo di fidanzato maschio che induce a interagire con la partner sulle basi dell’identificazione di gruppo e di ruolo e a valutare l’interazione in termini di norme di gruppo. Le credenze emergenti relative alla differenza tra uomini e donne influenzano dunque l’assunzione di responsabilità verso la cura della relazione nel senso di un impegno per la sua costruzione. I partecipanti propongono una chiusura relazionale nella coppia e lasciano alle fidanzate solo la possibilità di rapporti controllati e circoscritti con la famiglia d’origine. Nel tipo di rapporto descritto non prevale né complicità né reciprocità non invadente, manca la capacità di confidarsi e affidarsi all’altro nell’affrontare i problemi che possono emergere a livello individuale. Le relazioni di coppia, così come raccontate dai partecipanti, delineano una tendenza all’asimmetria che ben spiega il riproporsi di un modello di uomo che offre sicurezza alla propria partner in cambio della rinuncia a delle scelte proprie e autonome, in modo da esercitare il controllo della relazione. Quanto emerso suggerisce di attuare interventi di gruppo con uomini al fine di consentire l’acquisizione di consapevolezza dei processi attraverso i quali la mascolinità è socialmente costruita e sviluppare risorse che li aiutino a superare comportamenti distruttivi verso la propria partner e la relazione
Asimmetria di genere nel fidanzamento. Narrazioni di violenza e potere al maschile / Procentese, Fortuna. - (2012), pp. 121-134.
Asimmetria di genere nel fidanzamento. Narrazioni di violenza e potere al maschile.
PROCENTESE, FORTUNA
2012
Abstract
Il contributo si inscrive nell’ambito degli studi sulla violenza di coppia durante il fidanzamento fenomeno sempre più emergente tra adolescenti e giovani adulti. La ricerca ha avuto lo scopo di indagare in che modo giovani-adulti percepiscono il rapporto di coppia durante il fidanzamento con particolare attenzione al ruolo assunto nella coppia. Le interviste condotte con quattordici giovani di 25 anni fidanzati da due anni, sono state analizzate attraverso la metodologia della grounded theory. Nella ricerca, le relazioni di fidanzamento descritte non si caratterizzano per impegno, rispetto, condivisione e accettazione reciproca; manca ogni forma di negoziazione tra i bisogni espressi dai due membri della coppia. Emerge la salienza dell’appartenenza al gruppo di genere nell’assunzione del ruolo di fidanzato maschio che induce a interagire con la partner sulle basi dell’identificazione di gruppo e di ruolo e a valutare l’interazione in termini di norme di gruppo. Le credenze emergenti relative alla differenza tra uomini e donne influenzano dunque l’assunzione di responsabilità verso la cura della relazione nel senso di un impegno per la sua costruzione. I partecipanti propongono una chiusura relazionale nella coppia e lasciano alle fidanzate solo la possibilità di rapporti controllati e circoscritti con la famiglia d’origine. Nel tipo di rapporto descritto non prevale né complicità né reciprocità non invadente, manca la capacità di confidarsi e affidarsi all’altro nell’affrontare i problemi che possono emergere a livello individuale. Le relazioni di coppia, così come raccontate dai partecipanti, delineano una tendenza all’asimmetria che ben spiega il riproporsi di un modello di uomo che offre sicurezza alla propria partner in cambio della rinuncia a delle scelte proprie e autonome, in modo da esercitare il controllo della relazione. Quanto emerso suggerisce di attuare interventi di gruppo con uomini al fine di consentire l’acquisizione di consapevolezza dei processi attraverso i quali la mascolinità è socialmente costruita e sviluppare risorse che li aiutino a superare comportamenti distruttivi verso la propria partner e la relazioneI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.