Il rebus delle etichette alimentari

Da diverso tempo nei settori di competenza si ribadisce la necessità di una disciplina dedicata all'istruzione del consumatore, che gli serva da guida nel momento degli acquisti allorché, di fronte alla miriade di prodotti esposti, egli si trova da solo a decidere cosa portare a casa. Oggi le scelte del consumatore vengono sicuramente influenzate dalla martellante pubblicità che i mass-media propinano; l'approccio più recente all'analisi sensoriale mette in luce la figura del consumatore ed il suo comportamento in un mercato ormai saturo e fortemente competitivo, nel quale produttori e ricercatori non solo devono conoscere a fondo la categoria merceologica, ma devono sapere individuare quali sono gli attributi che inducono il consumatore a certe scelte o al gradimento globale. Il mezzo di comunicazione con cui il consumatore entra più frequentemente in contatto, durante la spesa al supermercato, in casa aprendo il frigo o al momento di aprire dei regali, è la confezione che dovrà, quindi, essere in grado di sollecitare possibilmente tutti i sensi tramite strategie multisensoriali. Dovendo stabilire una serie di suggerimenti da cui l'acquirente dovrebbe ottenere le informazioni necessarie per ridurre al minimo il tempo di acquisto (con la sicurezza di avere ben speso il proprio denaro), forse si potrebbe cominciare dalla semplice lettura dell'etichetta, ossia la decodificazione di quei termini che la normativa specifica impone.