I recenti sequestri, operati dai NAS sul territorio nazionale, hanno offuscato l’immagine di diversi prodotti simbolo della nostra qualità alimentare, in alcuni casi essi hanno perfino rappresentato un vero e proprio attentato al DOP regionale. Infatti, terminato da poco l’allarme del latte alla melammina, un’adulterazione compiuta da aziende cinesi al fine di simulare un maggiore contenuto proteico, scoppia nei mesi estivi (periodo in cui il giro di affari è particolarmente favorevole) il caso delle “mozzarelle blu”, ossia di latticini venduti in Italia ma prodotti in Germania che assumono tale colorazione, una volta aperte le confezioni. Scattano dunque i primi sequestri a Trento e a Torino, dove la procura conduce l’inchiesta a seguito di almeno un’ottantina di segnalazioni. Rimangono coinvolte anche aziende italiane che, nel difendersi con fermezza, pongono in evidenza le carenze cognitive sul come va letta un’etichetta. Insorgono le associazioni dei consumatori e la Coldiretti che sottolineano l’esigenza di regole certe sull’etichettatura per tutti gli alimenti, visto che su 4 cartoni di latte a lunga conservazione, venduti in Italia, 3 sono sicuramente stranieri e che la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte, o addirittura cagliate, provenienti dall’estero. Dopo la mozzarella blu è il turno della “ricotta rossa” che, anche se non ancora scaduta, presenta un colore tra il rosa e il rosso tenue, una volta aperta la confezione. Gli Istituti Zooprofilattici lavorano a pieno ritmo per individuare il batterio causa di tanti problemi che, se anche non patogeno per l’uomo, indica comunque la presenza di carenze igieniche dei caseifici e dei loro depositi. A tal proposito, degna di attenzione è la proposta che viene dalla regione Campania che, pesantemente colpita dagli eventi, si rivolge ai propri produttori chiedendone l’adesione ad un percorso di rintracciabilità, pena l’esclusione da modalità di sostegno e promozione. E tutto ciò a vantaggio della trasparenza del prodotto caseario.

La qualità dei nostri prodotti caseari a rischio deprezzamento / Valletrisco, Maria; DE CLEMENTE, ISABELLA MARIA. - In: SCIENZA E TECNICA LATTIERO-CASEARIA. - ISSN 0390-6361. - 63:2(2012), pp. 143-150.

La qualità dei nostri prodotti caseari a rischio deprezzamento

VALLETRISCO, MARIA;DE CLEMENTE, ISABELLA MARIA
2012

Abstract

I recenti sequestri, operati dai NAS sul territorio nazionale, hanno offuscato l’immagine di diversi prodotti simbolo della nostra qualità alimentare, in alcuni casi essi hanno perfino rappresentato un vero e proprio attentato al DOP regionale. Infatti, terminato da poco l’allarme del latte alla melammina, un’adulterazione compiuta da aziende cinesi al fine di simulare un maggiore contenuto proteico, scoppia nei mesi estivi (periodo in cui il giro di affari è particolarmente favorevole) il caso delle “mozzarelle blu”, ossia di latticini venduti in Italia ma prodotti in Germania che assumono tale colorazione, una volta aperte le confezioni. Scattano dunque i primi sequestri a Trento e a Torino, dove la procura conduce l’inchiesta a seguito di almeno un’ottantina di segnalazioni. Rimangono coinvolte anche aziende italiane che, nel difendersi con fermezza, pongono in evidenza le carenze cognitive sul come va letta un’etichetta. Insorgono le associazioni dei consumatori e la Coldiretti che sottolineano l’esigenza di regole certe sull’etichettatura per tutti gli alimenti, visto che su 4 cartoni di latte a lunga conservazione, venduti in Italia, 3 sono sicuramente stranieri e che la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte, o addirittura cagliate, provenienti dall’estero. Dopo la mozzarella blu è il turno della “ricotta rossa” che, anche se non ancora scaduta, presenta un colore tra il rosa e il rosso tenue, una volta aperta la confezione. Gli Istituti Zooprofilattici lavorano a pieno ritmo per individuare il batterio causa di tanti problemi che, se anche non patogeno per l’uomo, indica comunque la presenza di carenze igieniche dei caseifici e dei loro depositi. A tal proposito, degna di attenzione è la proposta che viene dalla regione Campania che, pesantemente colpita dagli eventi, si rivolge ai propri produttori chiedendone l’adesione ad un percorso di rintracciabilità, pena l’esclusione da modalità di sostegno e promozione. E tutto ciò a vantaggio della trasparenza del prodotto caseario.
2012
La qualità dei nostri prodotti caseari a rischio deprezzamento / Valletrisco, Maria; DE CLEMENTE, ISABELLA MARIA. - In: SCIENZA E TECNICA LATTIERO-CASEARIA. - ISSN 0390-6361. - 63:2(2012), pp. 143-150.
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