Il contributo è incentrato sulle “attività”, focalizzando l’attenzione sul quadro d’insieme di quelle presenti in un “itinerario” di innovazione, ambito nel quale quest’ultima rappresenta una delle principali leve per la competitività delle imprese, sostenendone lo sviluppo in ambienti complessi che richiedono in via prioritaria la capacità di gestire il cambiamento. In termini concettuali, è specificamente definita come introduzione ed impiego di conoscenza utile e nuova in termini di output generati, flussi ideativo-realizzativi e rapporti interagenti di vincoli-alternative. In una logica processuale, rappresenta un itinerario di creazione, consolidamento, ampliamento, condivisione di asset aziendali, finalizzata ad una o più applicazioni e/o comportamenti manageriali. Il lavoro effettua una disamina dell’articolazione delle attività afferenti alle diverse macro-aree gestionali (monitoraggio, ideazione, selezione idee, concettualizzazione, progettazione, sperimentazione industriale, introduzione nel mercato e post-vendita), approfondite esplicitando, per ciascuna di esse soggetti, risorse e practice. Partendo dal livello più generale, le imprese possono individuare tra le anzidette macro-aree gestionali quelle più critiche e determinanti, in termini di elementi di complessità gestionale. Quest’ultima si connota per alcuni elementi di fondo. In primo luogo un adattamento pro-attivo ai mutamenti ambientali, introducendo innovazioni continue, capaci di anticipare gli eventi ed orientarsi al risultato. In secondo luogo, un utilizzo efficiente di un mix di risorse da impiegare nelle diverse attività di un itinerario innovativo, realizzando contemporaneamente elevate prestazioni di costo, qualità, servizio, per livelli di rischio sostenibile. Infine, una condivisione relazionale delle risorse attraverso il continuo ricomponimento del lavoro in team, nell’ambito di assetti configurati prevalentemente come network interni/esterni. Il ragionamento si corrobora affermando che le attività di innovazione sono espressione dell’interagire, su più piani paralleli interconnessi, di logiche progettuali che intersecano fasi processuali entrambe di origine interna e/o esterna, attraverso una riconfigurazione continua e permeabile (in termini spaziali e procedurali) delle stesse e del portafoglio risorse necessarie alla realizzazione di diverse soluzioni innovative. Ciò è espresso in termini di feedback continui che alimentano il sistema di apprendimento. Coerentemente con le trasformazioni in atto, si evidenzia che le imprese devono sviluppare, internamente e/o acquisendole dall’esterno anche in condivisione, un insieme di competenze interconnesse, e cioè saper riconoscere il “campo delle possibilità” entro cui si opera (informazioni, tendenze, scenari alternativi) ed i fattori che vi agiscono (diverse componenti del sistema-innovazione e la loro reciproca interazione); operare sistematicamente in termini di problem identification, problem selection e problem solving; generare, ricercare ed integrare soluzioni per raggiungere un obiettivo prefissato; trasferire i risultati dei singoli progetti da/a un network intra e/o inter-aziendale e viceversa, tramite sistemi informativi evoluti.

Le attività di innovazione / Bifulco, Francesco. - STAMPA. - (2005), pp. 17-41.

Le attività di innovazione

BIFULCO, FRANCESCO
2005

Abstract

Il contributo è incentrato sulle “attività”, focalizzando l’attenzione sul quadro d’insieme di quelle presenti in un “itinerario” di innovazione, ambito nel quale quest’ultima rappresenta una delle principali leve per la competitività delle imprese, sostenendone lo sviluppo in ambienti complessi che richiedono in via prioritaria la capacità di gestire il cambiamento. In termini concettuali, è specificamente definita come introduzione ed impiego di conoscenza utile e nuova in termini di output generati, flussi ideativo-realizzativi e rapporti interagenti di vincoli-alternative. In una logica processuale, rappresenta un itinerario di creazione, consolidamento, ampliamento, condivisione di asset aziendali, finalizzata ad una o più applicazioni e/o comportamenti manageriali. Il lavoro effettua una disamina dell’articolazione delle attività afferenti alle diverse macro-aree gestionali (monitoraggio, ideazione, selezione idee, concettualizzazione, progettazione, sperimentazione industriale, introduzione nel mercato e post-vendita), approfondite esplicitando, per ciascuna di esse soggetti, risorse e practice. Partendo dal livello più generale, le imprese possono individuare tra le anzidette macro-aree gestionali quelle più critiche e determinanti, in termini di elementi di complessità gestionale. Quest’ultima si connota per alcuni elementi di fondo. In primo luogo un adattamento pro-attivo ai mutamenti ambientali, introducendo innovazioni continue, capaci di anticipare gli eventi ed orientarsi al risultato. In secondo luogo, un utilizzo efficiente di un mix di risorse da impiegare nelle diverse attività di un itinerario innovativo, realizzando contemporaneamente elevate prestazioni di costo, qualità, servizio, per livelli di rischio sostenibile. Infine, una condivisione relazionale delle risorse attraverso il continuo ricomponimento del lavoro in team, nell’ambito di assetti configurati prevalentemente come network interni/esterni. Il ragionamento si corrobora affermando che le attività di innovazione sono espressione dell’interagire, su più piani paralleli interconnessi, di logiche progettuali che intersecano fasi processuali entrambe di origine interna e/o esterna, attraverso una riconfigurazione continua e permeabile (in termini spaziali e procedurali) delle stesse e del portafoglio risorse necessarie alla realizzazione di diverse soluzioni innovative. Ciò è espresso in termini di feedback continui che alimentano il sistema di apprendimento. Coerentemente con le trasformazioni in atto, si evidenzia che le imprese devono sviluppare, internamente e/o acquisendole dall’esterno anche in condivisione, un insieme di competenze interconnesse, e cioè saper riconoscere il “campo delle possibilità” entro cui si opera (informazioni, tendenze, scenari alternativi) ed i fattori che vi agiscono (diverse componenti del sistema-innovazione e la loro reciproca interazione); operare sistematicamente in termini di problem identification, problem selection e problem solving; generare, ricercare ed integrare soluzioni per raggiungere un obiettivo prefissato; trasferire i risultati dei singoli progetti da/a un network intra e/o inter-aziendale e viceversa, tramite sistemi informativi evoluti.
2005
9788834853733
Le attività di innovazione / Bifulco, Francesco. - STAMPA. - (2005), pp. 17-41.
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