Nello studio della voce, contestualmente prodotta e/o registrata, è oggi possibile usufruire di modelli quantitativi, e pertanto verificabili, ciò non è invece possibile per lo studio della voce nell’antichità. In questo caso si può tuttavia fare ricorso a modelli di analisi qualitativi che sfruttano gli aggettivi descrittivi, spesso metaforici, utilizzati di volta in volta nei testi per descrivere la voce. Si tratta delle cosiddette etichette associate agli usi letterari del termine “voce” la cui analisi e classificazione permette di evidenziare i modi della rappresentazione linguistica delle esperienze percettive condivise sul piano culturale. Dall’analisi delle “etichette” è possibile inoltre comprendere i fondamenti fisio-psicologici e/o socioculturali della loro stessa attribuzione.
Silenzi e voci di donne nell'antichità classica / Dovetto, FRANCESCA MARIA. - STAMPA. - 9:(2010), pp. 13-25.
Silenzi e voci di donne nell'antichità classica
DOVETTO, FRANCESCA MARIA
2010
Abstract
Nello studio della voce, contestualmente prodotta e/o registrata, è oggi possibile usufruire di modelli quantitativi, e pertanto verificabili, ciò non è invece possibile per lo studio della voce nell’antichità. In questo caso si può tuttavia fare ricorso a modelli di analisi qualitativi che sfruttano gli aggettivi descrittivi, spesso metaforici, utilizzati di volta in volta nei testi per descrivere la voce. Si tratta delle cosiddette etichette associate agli usi letterari del termine “voce” la cui analisi e classificazione permette di evidenziare i modi della rappresentazione linguistica delle esperienze percettive condivise sul piano culturale. Dall’analisi delle “etichette” è possibile inoltre comprendere i fondamenti fisio-psicologici e/o socioculturali della loro stessa attribuzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.