Oggetto del contributo è la morfologia, disciplina che dà conto della struttura di parole complesse e del loro significato e che si occupa della loro struttura interna così come delle regole della loro formazione. Alla morfologia spetta tra l'altro il compito di definire l’insieme delle parole possibili in una determinata lingua, e per poterlo fare deve definire quali sono i processi possibili, quindi deve definire i principi generali della formazione delle parole. I 'pezzi' della nostra lingua, soprattutto alcuni con determinate proprietà, sembrano inoltre essere particolarmente riconoscibili (ossia avere una certa salienza) e questa riconoscibilità aiuta nell'apprendimento come, in generale, nell'uso della lingua. Vanno appunto in questa direzione alcuni esperimenti sulla morfologia derivazionale qui illustrati che suggeriscono che la scomposizione morfemica aiuti nel riconoscimento e nell’assegnazione di sensi.
Aspetti della morfologia dell'italiano (Derivazione e Composizione) / L., Gaeta; Dovetto, FRANCESCA MARIA. - (2010). (Intervento presentato al convegno Competenza d'uso e integrazione (Scuola di Formazione di Italiano Lingua Seconda /Straniera) tenutosi a Centro Linguistico di Ateneo, Università degli Studi di Napoli Federico II nel 7-9.10.2010).
Aspetti della morfologia dell'italiano (Derivazione e Composizione)
DOVETTO, FRANCESCA MARIA
2010
Abstract
Oggetto del contributo è la morfologia, disciplina che dà conto della struttura di parole complesse e del loro significato e che si occupa della loro struttura interna così come delle regole della loro formazione. Alla morfologia spetta tra l'altro il compito di definire l’insieme delle parole possibili in una determinata lingua, e per poterlo fare deve definire quali sono i processi possibili, quindi deve definire i principi generali della formazione delle parole. I 'pezzi' della nostra lingua, soprattutto alcuni con determinate proprietà, sembrano inoltre essere particolarmente riconoscibili (ossia avere una certa salienza) e questa riconoscibilità aiuta nell'apprendimento come, in generale, nell'uso della lingua. Vanno appunto in questa direzione alcuni esperimenti sulla morfologia derivazionale qui illustrati che suggeriscono che la scomposizione morfemica aiuti nel riconoscimento e nell’assegnazione di sensi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.