Il lavoro si propone di analizzare le produzioni narrative di quattro differenti gruppi di apprendenti dell’italiano L2: - Singalesi (29 soggetti) - Ucraini (27 soggetti) - Sudamericani (15 soggetti) - Ghanesi (15 soggetti). Gli informatori di tutti e tre i gruppi presentano il profilo di “immigrati” e risiedono a Napoli o negli immediati dintorni. Il loro apprendimento dell’italiano è o naturale o “misto”. Il supporto metodologico tramite il quale sono stati elicitati i dati corrisponde alla storia illustrata “Frog, where are you” di Mercer Meyer 1969; i racconti prodotti hanno il carattere di produzioni orali semi-spontanee. Sono stati analizzati, nella fattispecie: - la frequenza di occorrenze delle varie forme verbali; - il rapporto che queste detengono con i vari livelli narrativi (trama e piano di sfondo); - il ruolo svolto dalla L1 e da eventuali altre lingue veicolari. La valutazione del transfer è stata fatta non solo in base alle supposizioni dell’analista nel rapportare i sistemi linguistici coinvolti, bensì anche confrontando i risultati in italiano L2 degli informatori immigrati con quelli ottenuti – per il tramite dello stesso supporto, di cui sopra – per un gruppo di controllo di parlanti nativi dell’italiano (44 soggetti), ugualmente provenienti dall’area di Napoli e dintorni; ciò ha permesso di valutare la distanza o coincidenza dei testi nativi rispetto a quelli degli apprendenti e il ruolo dell’input a cui questi ultimi sono stati esposti, fornendo una maggiore illuminazione anche rispetto a ciò che era o non imputabile al transfer. Pur variando, inoltre, i dati da un livello basico ad uno postbasico e quasi-nativo, l’attenzione è stata centrata in modo privilegiato su questi ultimi due livelli, in cui più che negli altri appaiono i fenomeni di transfer e lo “scontro” con la grammatica della L2. In relazione proprio a ciò, il lavoro si propone, in ultima istanza, di segnalare alcuni possibili percorsi glottodidattici mirati ad individualizzare la didattica dell’abilità narrativa in italiano L2 per i quattro gruppi di informatori considerati, la cui presenza nell’area partenopea è attualmente molto consistente.

L'italiano degli immigrati a Napoli: il ruolo problematico della L1 e di eventuali lingue veicolari / Giuliano, Patrizia. - (2009). (Intervento presentato al convegno Le Lingue dell'Educazione in un Mondo Senza Frontiere tenutosi a Università degli Studi di Parma nel 13 novembre 2009).

L'italiano degli immigrati a Napoli: il ruolo problematico della L1 e di eventuali lingue veicolari

GIULIANO, PATRIZIA
2009

Abstract

Il lavoro si propone di analizzare le produzioni narrative di quattro differenti gruppi di apprendenti dell’italiano L2: - Singalesi (29 soggetti) - Ucraini (27 soggetti) - Sudamericani (15 soggetti) - Ghanesi (15 soggetti). Gli informatori di tutti e tre i gruppi presentano il profilo di “immigrati” e risiedono a Napoli o negli immediati dintorni. Il loro apprendimento dell’italiano è o naturale o “misto”. Il supporto metodologico tramite il quale sono stati elicitati i dati corrisponde alla storia illustrata “Frog, where are you” di Mercer Meyer 1969; i racconti prodotti hanno il carattere di produzioni orali semi-spontanee. Sono stati analizzati, nella fattispecie: - la frequenza di occorrenze delle varie forme verbali; - il rapporto che queste detengono con i vari livelli narrativi (trama e piano di sfondo); - il ruolo svolto dalla L1 e da eventuali altre lingue veicolari. La valutazione del transfer è stata fatta non solo in base alle supposizioni dell’analista nel rapportare i sistemi linguistici coinvolti, bensì anche confrontando i risultati in italiano L2 degli informatori immigrati con quelli ottenuti – per il tramite dello stesso supporto, di cui sopra – per un gruppo di controllo di parlanti nativi dell’italiano (44 soggetti), ugualmente provenienti dall’area di Napoli e dintorni; ciò ha permesso di valutare la distanza o coincidenza dei testi nativi rispetto a quelli degli apprendenti e il ruolo dell’input a cui questi ultimi sono stati esposti, fornendo una maggiore illuminazione anche rispetto a ciò che era o non imputabile al transfer. Pur variando, inoltre, i dati da un livello basico ad uno postbasico e quasi-nativo, l’attenzione è stata centrata in modo privilegiato su questi ultimi due livelli, in cui più che negli altri appaiono i fenomeni di transfer e lo “scontro” con la grammatica della L2. In relazione proprio a ciò, il lavoro si propone, in ultima istanza, di segnalare alcuni possibili percorsi glottodidattici mirati ad individualizzare la didattica dell’abilità narrativa in italiano L2 per i quattro gruppi di informatori considerati, la cui presenza nell’area partenopea è attualmente molto consistente.
2009
L'italiano degli immigrati a Napoli: il ruolo problematico della L1 e di eventuali lingue veicolari / Giuliano, Patrizia. - (2009). (Intervento presentato al convegno Le Lingue dell'Educazione in un Mondo Senza Frontiere tenutosi a Università degli Studi di Parma nel 13 novembre 2009).
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