Le descrizioni dei suoni dell’italiano tra teoria ed empiria

La riflessione sui suoni linguistici e, conseguentemente, anche la loro classificazione, sono state condizionate nel tempo da una serie di fattori, come la conoscenza previa dell’oggetto di studio, le metodologie di analisi e le finalità per le quali queste stesse analisi venivano di volta in volta prodotte. Spesso, al mutare di questi fattori, corrisponde una diversa classificazione dei dati fonici, con ovvie ripercussioni tanto sul piano teorico, quanto su quello descrittivo-esplicativo. In questo lavoro viene messo in evidenza come, dal XVI alle soglie del XIX secolo, diverse categorie di studiosi abbiano variamente affrontato l’osservazione e la descrizione dei dati fonico-empirici in base alle diverse metodologie di lavoro, agli strumenti di rilevazione del dato a loro disposizione, nonché alla diversa formazione di ciascuno di essi, e pertanto sulla base delle conoscenze possedute ad esempio nel campo dell’anatomia dell’apparato fonatorio, come anche delle patologie della fonazione, ecc.