A partire dalle suggestioni provocate dal progetto smarrito del 'teatro nel cratere del monte nuovo' e dalla catena di analogie messe in moto da una ‘fabbrica trovata’, questo contributo propone una visita alle opere flegree di Cosenza, organizzata per stanze geografiche. Queste costituiranno un punto di vista privilegiato per osservare un approccio progettuale, declinato a diverse scale, in cui il paesaggio costituisce al contempo presupposto e obiettivo, innescando singolari analogie formali tra morfologia e tipologia e promuovendo un controllo sistemico dei vettori di comunicazione tra le ‘stanze’. Lungi dal voler fornire una ricostruzione storica delle ragioni dei diversi progetti, il contributo interroga una duplice dimensione progettuale. Una prima, di carattere operativo, si riferisce alla possibilità di recuperare, attraverso le opere di Cosenza una visione d’insieme del territorio flegreo, capace di coniugare conservazione e sviluppo, superando confini amministrativi e settoriali. Una seconda, di carattere speculativo, fa riferimento al tema topico dei rapporti d’interferenza tra contesto e architettura. In entrambi i livelli di indagine, l’eredità di Cosenza suggerisce che il progetto tra le diverse scale sia il deputato a selezionare e strutturare le relazioni tra le parti e, in quanto tale, costruisce il paesaggio.
Stanze flegree. Luigi Cosenza e la costruzione del paesaggio / Galante, Paola. - (2024), pp. 218-231.
Stanze flegree. Luigi Cosenza e la costruzione del paesaggio
PAOLA GALANTE
2024
Abstract
A partire dalle suggestioni provocate dal progetto smarrito del 'teatro nel cratere del monte nuovo' e dalla catena di analogie messe in moto da una ‘fabbrica trovata’, questo contributo propone una visita alle opere flegree di Cosenza, organizzata per stanze geografiche. Queste costituiranno un punto di vista privilegiato per osservare un approccio progettuale, declinato a diverse scale, in cui il paesaggio costituisce al contempo presupposto e obiettivo, innescando singolari analogie formali tra morfologia e tipologia e promuovendo un controllo sistemico dei vettori di comunicazione tra le ‘stanze’. Lungi dal voler fornire una ricostruzione storica delle ragioni dei diversi progetti, il contributo interroga una duplice dimensione progettuale. Una prima, di carattere operativo, si riferisce alla possibilità di recuperare, attraverso le opere di Cosenza una visione d’insieme del territorio flegreo, capace di coniugare conservazione e sviluppo, superando confini amministrativi e settoriali. Una seconda, di carattere speculativo, fa riferimento al tema topico dei rapporti d’interferenza tra contesto e architettura. In entrambi i livelli di indagine, l’eredità di Cosenza suggerisce che il progetto tra le diverse scale sia il deputato a selezionare e strutturare le relazioni tra le parti e, in quanto tale, costruisce il paesaggio.| File | Dimensione | Formato | |
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