Una data che può segnare l’inizio dell’industrializzazione napoletana è il 20 marzo 1899 quando a Napoli s’impianta la Società meridionale di elettricità (Sme) che in breve diviene la principale produttrice di energia elettrica del Mezzogiorno. La sua costituzione avvia anche il passaggio dall’illuminazione a gas a quella elettrica, che si compie rapidamente nei primi anni del secolo. Nel frattempo, a San Giovanni a Teduccio nel 1882 era stata costruita la Corradini, una delle maggiori industrie metallurgiche del Sud Italia; nel 1900, viene aperta la fabbrica di conserve alimentari Cirio, che diventerà un presidio di lavoro importantissimo per le donne napoletane. Ne seguono tante altre. La costa napoletana, da est ad ovest della città, diventa vocata all’industria, si accentua il carattere di congestionamento di tutta l’area costiera metropolitana, non solo quella comunale. La città si chiude al mare tanto è vero che nel 1953 la scrittrice Anna Maria Ortese scrive che “la città non bagna Napoli”.
La riconversione delle ex aree industriali di Napoli: due destini diversi a est e a ovest della città / Coppola, Emanuela. - (2024), pp. 103-117.
La riconversione delle ex aree industriali di Napoli: due destini diversi a est e a ovest della città
Coppola. Emanuela
2024
Abstract
Una data che può segnare l’inizio dell’industrializzazione napoletana è il 20 marzo 1899 quando a Napoli s’impianta la Società meridionale di elettricità (Sme) che in breve diviene la principale produttrice di energia elettrica del Mezzogiorno. La sua costituzione avvia anche il passaggio dall’illuminazione a gas a quella elettrica, che si compie rapidamente nei primi anni del secolo. Nel frattempo, a San Giovanni a Teduccio nel 1882 era stata costruita la Corradini, una delle maggiori industrie metallurgiche del Sud Italia; nel 1900, viene aperta la fabbrica di conserve alimentari Cirio, che diventerà un presidio di lavoro importantissimo per le donne napoletane. Ne seguono tante altre. La costa napoletana, da est ad ovest della città, diventa vocata all’industria, si accentua il carattere di congestionamento di tutta l’area costiera metropolitana, non solo quella comunale. La città si chiude al mare tanto è vero che nel 1953 la scrittrice Anna Maria Ortese scrive che “la città non bagna Napoli”.| File | Dimensione | Formato | |
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