Il saggio ha al centro la figura di Gaetano Coletta, noto come Mammone, un famoso brigante italiano del XVIII secolo, ricordato soprattutto per la sua estrema crudeltà e la presunta abitudine di bere il sangue delle sue vittime. Il testo cerca di leggere in modo nuovo questo brigante, inserendolo nel contesto storico alla luce di fonti finora non utilizzate o diversamente considerate alla luce di un’analisi storico-antropologica. Mammone operò in particolare durante il periodo delle insorgenze antifrancesi, tra il 1796 e il 1799, ed ebbe un ruolo importante di comandante delle masse sanfediste nella zona Sora. Si evidenzia come la sua fama di uomo spietato, amplificata da testimonianze come quella di Vincenzo Cuoco e successivamente dagli studi di Benedetto Croce sul 1799, abbia trasformato Mammone in un paradigmatico e irrazionale mostro. Nella realtà storica, Mammone, che certamente fu anche molto violento, si mosse secondo logiche personali per dominare il territorio sorano come una sorte di brigante/barone. Il testo esamina anche la vita personale di Gaetano Coletta prima del 1799, quando era stato, come mugnaio, un membro rispettato della comunità di Sora. Solo con gli eventi rivoluzionari e il coinvolgimento nella guerra civile, Mammone divenne il brutale leader brigante per cui diventò famoso. Si esplorano inoltre i rapporti che egli ebbe con le autorità borboniche, inizialmente a lui favorevoli ma che poi lo condannarono per la sua crescente indipendenza e le sue azioni fuori controllo. Infine, il documento riflette sul mito che si è creato intorno alla figura di Mammone, mescolando fatti storici con leggende e stereotipi, e analizza come la sua figura sia stata associata al folklore e alle credenze popolari, come quella del "brigante vampiro".
Il mito di un brigante "vampiro". Gaetano Coletta, alias Mammone (1756-1802) / Cattaneo, Massimo. - (2024), pp. 63-80.
Il mito di un brigante "vampiro". Gaetano Coletta, alias Mammone (1756-1802)
Massimo Cattaneo
2024
Abstract
Il saggio ha al centro la figura di Gaetano Coletta, noto come Mammone, un famoso brigante italiano del XVIII secolo, ricordato soprattutto per la sua estrema crudeltà e la presunta abitudine di bere il sangue delle sue vittime. Il testo cerca di leggere in modo nuovo questo brigante, inserendolo nel contesto storico alla luce di fonti finora non utilizzate o diversamente considerate alla luce di un’analisi storico-antropologica. Mammone operò in particolare durante il periodo delle insorgenze antifrancesi, tra il 1796 e il 1799, ed ebbe un ruolo importante di comandante delle masse sanfediste nella zona Sora. Si evidenzia come la sua fama di uomo spietato, amplificata da testimonianze come quella di Vincenzo Cuoco e successivamente dagli studi di Benedetto Croce sul 1799, abbia trasformato Mammone in un paradigmatico e irrazionale mostro. Nella realtà storica, Mammone, che certamente fu anche molto violento, si mosse secondo logiche personali per dominare il territorio sorano come una sorte di brigante/barone. Il testo esamina anche la vita personale di Gaetano Coletta prima del 1799, quando era stato, come mugnaio, un membro rispettato della comunità di Sora. Solo con gli eventi rivoluzionari e il coinvolgimento nella guerra civile, Mammone divenne il brutale leader brigante per cui diventò famoso. Si esplorano inoltre i rapporti che egli ebbe con le autorità borboniche, inizialmente a lui favorevoli ma che poi lo condannarono per la sua crescente indipendenza e le sue azioni fuori controllo. Infine, il documento riflette sul mito che si è creato intorno alla figura di Mammone, mescolando fatti storici con leggende e stereotipi, e analizza come la sua figura sia stata associata al folklore e alle credenze popolari, come quella del "brigante vampiro".| File | Dimensione | Formato | |
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