Questo contributo analizza l’alternanza di codice tra italiano, dialetto e inglese da parte di un gruppo di migranti italiani di prima generazione residenti a Toronto, in Canada, e a Bedford, nel Regno Unito. I due Paesi adottano politiche migratorie diverse: se, da un lato il Canada ha privilegiato un approccio multiculturalista, la Gran Bretagna è fautrice di un approccio assimilazionista. Obiettivo dello studio consiste nel verificare se la commutazione di codice con l’inglese, lingua dominante in entrambi i contesti migratori, rifletta le diverse politiche migratorie dei due Paesi. I risultati hanno dimostrato che, mentre in Canada i parlanti ricorrono all’inglese per porsi in continuità con la società di approdo e non in contrasto con essa dimostrando la loro tendenza all’integrazione emersa già in lavori precedenti di taglio psico-sociale, in Gran Bretagna alla commutazione con l’inglese è affidata la manifestazione di una discontinuità con il Paese di insediamento. Questa differenza, fondata su uno studio qualitativo dell’alternanza, permette di sostenere l’ipotesi formulata che andrà tuttavia verificata mediante ulteriori studi.
Politica linguistica e pratica didattica: l’insegnamento dell’italiano come lingua ereditaria a Toronto, in Ontario / DI SALVO, Margherita. - Confini nelle lingue e tra le lingue.:(2023), pp. 237-252.
Politica linguistica e pratica didattica: l’insegnamento dell’italiano come lingua ereditaria a Toronto, in Ontario
Di Salvo Margherita
2023
Abstract
Questo contributo analizza l’alternanza di codice tra italiano, dialetto e inglese da parte di un gruppo di migranti italiani di prima generazione residenti a Toronto, in Canada, e a Bedford, nel Regno Unito. I due Paesi adottano politiche migratorie diverse: se, da un lato il Canada ha privilegiato un approccio multiculturalista, la Gran Bretagna è fautrice di un approccio assimilazionista. Obiettivo dello studio consiste nel verificare se la commutazione di codice con l’inglese, lingua dominante in entrambi i contesti migratori, rifletta le diverse politiche migratorie dei due Paesi. I risultati hanno dimostrato che, mentre in Canada i parlanti ricorrono all’inglese per porsi in continuità con la società di approdo e non in contrasto con essa dimostrando la loro tendenza all’integrazione emersa già in lavori precedenti di taglio psico-sociale, in Gran Bretagna alla commutazione con l’inglese è affidata la manifestazione di una discontinuità con il Paese di insediamento. Questa differenza, fondata su uno studio qualitativo dell’alternanza, permette di sostenere l’ipotesi formulata che andrà tuttavia verificata mediante ulteriori studi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.