La Corte di giustizia dell’Unione europea, come più volte posto in rilievo dalla dottrina1, ha, indubbiamente, fornito un consistente apporto alla definizione del sistema giuridico dell’Unione stessa, anche attraverso contributi di carattere creativo, supplendo e ponendo rimedio, in taluni casi, alla carenza di norme di riferimento nel tessuto normativo dell’UE. Di conseguenza, il ruolo della Corte di giustizia è risultato determinante anche per la formazione e lo sviluppo del diritto tributario dell’Unione. A tal proposito, si ricordano le numerose sentenze in materia di IVA, di imposte indirette e di dazi, nonché in materia di imposte dirette6. Fondamentale risulta, invero, l’apporto della giurisprudenza della Corte di giustizia, non solo nella creazione e definizione dei principi generali dell’ordinamento europeo (quali il principio di sussidiarietà, effettività, proporzionalità, leale collaborazione tra Stati. E ancora, il principio della tutela del legittimo affidamento e della buona fede, del giusto procedimento e giusto processo) che, non riguardando esclusivamente la materia fiscale, assumono portata generale, ma anche nell’interpretazione delle norme dell’Unione in materia di aiuti di Stato. Per garantire il corretto funzionamento del mercato interno ed evitare di falsare il gioco della concorrenza, in particolare, la giurisprudenza dell’Unione ha precisato la portata delle norme europee in ambito fiscale, avendo riguardo alle quattro libertà fonda; – libera circolazione dei capitali e pagamenti; – libera circolazione dei lavoratori; – libertà di stabilimento, nonché al principio di non discriminazione fiscale. È proprio in relazione a tale ultimo principio, assolutamente centrale ai fini del perseguimento dell’integrazione delle diverse legislazioni fiscali nazionali, nella prospettiva dell’applicazione delle libertà fondamentali al fine di realizzare un effettivo mercato interno, che la Corte di giustizia ha svolto una considerevole attività interpretativa.

Formazione dell’ordinamento tributario dell’UE e mercato interno: la Corte di giustizia, le rule of reason ed il bilanciamento dell’interesse dell’Unione con gli interessi nazionali / Strianese, Loredana. - 1:(2024), pp. 231-258.

Formazione dell’ordinamento tributario dell’UE e mercato interno: la Corte di giustizia, le rule of reason ed il bilanciamento dell’interesse dell’Unione con gli interessi nazionali.

LOREDANA STRIANESE
2024

Abstract

La Corte di giustizia dell’Unione europea, come più volte posto in rilievo dalla dottrina1, ha, indubbiamente, fornito un consistente apporto alla definizione del sistema giuridico dell’Unione stessa, anche attraverso contributi di carattere creativo, supplendo e ponendo rimedio, in taluni casi, alla carenza di norme di riferimento nel tessuto normativo dell’UE. Di conseguenza, il ruolo della Corte di giustizia è risultato determinante anche per la formazione e lo sviluppo del diritto tributario dell’Unione. A tal proposito, si ricordano le numerose sentenze in materia di IVA, di imposte indirette e di dazi, nonché in materia di imposte dirette6. Fondamentale risulta, invero, l’apporto della giurisprudenza della Corte di giustizia, non solo nella creazione e definizione dei principi generali dell’ordinamento europeo (quali il principio di sussidiarietà, effettività, proporzionalità, leale collaborazione tra Stati. E ancora, il principio della tutela del legittimo affidamento e della buona fede, del giusto procedimento e giusto processo) che, non riguardando esclusivamente la materia fiscale, assumono portata generale, ma anche nell’interpretazione delle norme dell’Unione in materia di aiuti di Stato. Per garantire il corretto funzionamento del mercato interno ed evitare di falsare il gioco della concorrenza, in particolare, la giurisprudenza dell’Unione ha precisato la portata delle norme europee in ambito fiscale, avendo riguardo alle quattro libertà fonda; – libera circolazione dei capitali e pagamenti; – libera circolazione dei lavoratori; – libertà di stabilimento, nonché al principio di non discriminazione fiscale. È proprio in relazione a tale ultimo principio, assolutamente centrale ai fini del perseguimento dell’integrazione delle diverse legislazioni fiscali nazionali, nella prospettiva dell’applicazione delle libertà fondamentali al fine di realizzare un effettivo mercato interno, che la Corte di giustizia ha svolto una considerevole attività interpretativa.
2024
979-12-5976-910-7
Formazione dell’ordinamento tributario dell’UE e mercato interno: la Corte di giustizia, le rule of reason ed il bilanciamento dell’interesse dell’Unione con gli interessi nazionali / Strianese, Loredana. - 1:(2024), pp. 231-258.
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