I quartieri post-sisma del 1980 a Napoli fra qualità autoriale e strategie di Building Renovation

Con il sisma del 1980, che ha interessato i piccoli centri della Campania e, anche se in maniera minore, l’area metropolitana di Napoli, la città deve affrontare una difficile situazione per le implicazioni economiche, sociali e di carattere urbano determinate dall’evento catastrofico. Per l’intero territorio metropolitano viene promosso un processo di grande portata, il PSER – Programma Straordinario di Edilizia Residenziale. A decenni di distanza, il Programma va riconsiderato per la significativa trasformazione urbana che ha modificato equilibri, assetti e fisionomia dei territori. Gli elementi innovativi del PSER, ancora oggi rintracciabili, riguardano sia innovazioni di tipo processuale che progettuale, in un’esperienza che si è basata sul valore dell’integrazione fra ex-novo e preesistenze degli antichi ‘casali’ napoletani. Tra la concretezza del costruire e la capacità di affrontare il tema residenziale basandosi sulle relazioni con il contesto, le innovazioni tecnologiche hanno riguardato prevalentemente i processi di industrializzazione edilizia, che hanno lasciato una consistente eredità costruita su cui è necessario intervenire per carenze di fondo e di incipiente degrado ma anche per adeguarsi alle nuove sfide ambientali e dell’abitare