Gli spazi compresi nel sottotetto del Museo Archeologico Nazionale di Napoli hanno perso nel tempo la dimensione di spazio tecnico diventando sempre più una risorsa importante per il Museo, in larga parte utilizzati per conservare le opere e accogliere i laboratori per lo studio e il restauro dei reperti. Qui è possibile ipotizzare un intervento per migliorare la qualità estetica e il comfort degli ambienti intervenendo sulle finiture dei locali, sugli infissi e sugli impianti, non con la pretesa di eguagliare il livello dei sottostanti spazi espositivi, ma nell’intento di attribuire a questi spazi un’identità architettonica più significativa. Si potrebbe, in particolare, accentuare l’immagine da laboratorio industriale che già in alcuni locali del sottotetto è presente, valorizzando le superfici grezze e le tessiture materiche delle pareti e dei soffitti inclinati, dei laterizi e dei travetti dei solai, integrando gli impianti con canalizzazioni e apparecchi di illuminazione studiati esteticamente e cromaticamente. I depositi ricavati nel sottotetto sono attualmente interdetti al pubblico, ma in un prossimo futuro se ne può immaginare una parziale apertura. In tal modo si offrirebbe un’esperienza nuova e di grande fascino ai visitatori, del tutto differente rispetto agli itinerari tradizionali nelle sottostanti sale museali.
I tetti del Museo: da spazio tecnico a risorsa dell’architettura / Viola, Francesco. - (2023), pp. 421-429.
I tetti del Museo: da spazio tecnico a risorsa dell’architettura
Francesco Viola
2023
Abstract
Gli spazi compresi nel sottotetto del Museo Archeologico Nazionale di Napoli hanno perso nel tempo la dimensione di spazio tecnico diventando sempre più una risorsa importante per il Museo, in larga parte utilizzati per conservare le opere e accogliere i laboratori per lo studio e il restauro dei reperti. Qui è possibile ipotizzare un intervento per migliorare la qualità estetica e il comfort degli ambienti intervenendo sulle finiture dei locali, sugli infissi e sugli impianti, non con la pretesa di eguagliare il livello dei sottostanti spazi espositivi, ma nell’intento di attribuire a questi spazi un’identità architettonica più significativa. Si potrebbe, in particolare, accentuare l’immagine da laboratorio industriale che già in alcuni locali del sottotetto è presente, valorizzando le superfici grezze e le tessiture materiche delle pareti e dei soffitti inclinati, dei laterizi e dei travetti dei solai, integrando gli impianti con canalizzazioni e apparecchi di illuminazione studiati esteticamente e cromaticamente. I depositi ricavati nel sottotetto sono attualmente interdetti al pubblico, ma in un prossimo futuro se ne può immaginare una parziale apertura. In tal modo si offrirebbe un’esperienza nuova e di grande fascino ai visitatori, del tutto differente rispetto agli itinerari tradizionali nelle sottostanti sale museali.| File | Dimensione | Formato | |
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