Confini provinciali e confini imperiali nell’organizzazione doganale romana

La nozione di un imperium sine fine non impediva ai Romani di avere la piena consapevolezza dell'esistenza di confini definiti. L'organizzazione amministrativa e tributaria dell’impero rendeva infatti necessario individuare e delimitare i territori. Particolarmente interessante è, a tal proposito, la modalità di imposizione e riscossione dell'imposta doganale (portorium). I Romani prelevavano il portorium quando si superava la frontiera dell’impero, di una provincia, e anche all'ingresso di alcune città. Al di là della suggestione etimologica, inoltre, il portorium non era solo un'imposta marittima e le sue stationes non erano collocate solo nei porti. Dall'esame della legge doganale d'Asia e di altri documenti epigrafici si traggono interessanti informazioni su come i Romani determinavano i confini doganali del loro territorio e su come regolavano il traffico commerciale all'interno dell’impero e oltre.