Il taser. Uso legittimo delle armi e degli altri mezzi di coazione fisica

Il 10 luglio 1972 John “Jack” Higson Cover Jr., un cinquantenne fisico nucleare di Chicago, che durante i suoi studi universitari aveva conosciuto anche Enrico Fermi, per poi lavorare per la NASA al programma spaziale “Apollo”, brevetta un dispositivo ad impulsi elettrici che mira a rendere inoffensiva una persona attraverso l’erogazione di uno shock elettrico agente sulle funzioni neuromuscolari superficiali del corpo, causando dolore senza tuttavia puntare a produrre significativi danni fisici nel soggetto colpito, chiamandolo “TASER”, l’acronimo del suo fumetto preferito “Thomas A. Swift’s Electrict Rifle” - “Il Fucile Elettrico di Thomas A. Swift” - molto popolare all’epoca, che aveva come protagonista l’eroe dei fumetti americani Tom Swift. È l’inizio di una storia affascinante, riguardante un dispositivo avveniristico, dai geniali principi di funzionamento, che entrerà definitivamente a far parte delle dotazioni delle Forze di Polizia italiane, ripercorsa da questo manuale, partendo dalle caratteristiche tecniche di base di un’arma già in uso alle polizie di più di 100 paesi del mondo, illustrando le fasi che hanno caratterizzato la sua sperimentazione in Italia, confrontandosi con una consistente giurisprudenza sia della “Corte Europea dei Diritti dell’Uomo” di Strasburgo che della nostra “Corte di Cassazione”, in alcune occasioni già pronunciatesi al riguardo. Emerge, così, la complessità della materia sottesa al funzionamento del TASER, su cui insistono non solo valutazioni tipicamente legali, ma anche necessariamente medico-sanitarie, legate alla sua natura di less lethal weapon, cioè di un’arma non considerabile del tutto non letale per la salute umana, con un’analisi che si sofferma non solo sulla tradizionale normativa penalistica, civilistica ed amministrativistica in materia di uso delle armi da parte delle forze di polizia, ma anche su aspetti inerenti la disciplina della sicurezza e salute sul lavoro, mediante un approccio che, sebbene rigorosamente giuridico, ha cercato di impiegare un linguaggio il più possibile accessibile anche ai non addetti ai lavori. Perseguendo la finalità di fornire all’operatore di polizia che impiegherà il TASER una chiave di lettura coerente ed univoca, l’obiettivo dell’opera è stato quello di rappresentare un utile supporto tecnico, giuridico ed operativo, che consenta di affrontare con la dovuta competenza le complesse dinamiche d’intervento che si potrebbero presentare in servizio, alla luce dei potenziali rischi connessi al suo impiego e dei possibili profili di responsabilità giuridica caratterizzanti non solo lo stesso operatore, ma anche il fabbricante del dispositivo e la Pubblica Amministrazione, nell’utilizzo di uno strumento modernissimo, sicuramente molto utile nella corretta graduazione della dovuta proporzionalità nell’uso delle armi da parte delle forze dell’ordine.