Il titolo di questo seminario si ispira a un passo dei Saggi di Montaigne (libro terzo, capitolo 13), nel quale il pensatore bordolese scrive: «Il y a toujours place pour un suivant – et pour nous-mêmes – et route par ailleurs [C’è sempre posto per uno che venga dopo, e anche per noi stessi, e strade per altrove]» (I Saggi, edizione a cura di F. Garavini e A. Tournon, Milano, Bompiani, 2012, pp. 1988-1989). Il seminario nasce dall’idea che il pensiero moderno – nelle sue interconnessioni con altri campi disciplinari (in particolare la letteratura, le arti, i saperi scientifici, il pensiero giuridico) – costituisce un patrimonio di risorse teoriche fondamentali per ricostruire le filiazioni delle istanze categoriali e delle rivendicazioni sociali e politiche della nostra epoca: dall’affermazione dei diritti civili e sociali a partire dal concetto di identità, forgiato proprio nel corso dei dibattiti sul “sé” e sulla coscienza della prima modernità, all’accentuazione della pluralità di linguaggi e “forme di vita” che fioriscono nelle nostre società e all’esigenza di una ridefinizione del rapporto tra individuo, comunità e ambiente. Il periodo che va dall’Umanesimo e dal Rinascimento alle Rivoluzioni americana e francese della fine del XVIII secolo è generalmente caratterizzato come “prima modernità”. Ne sono specifica espressione alcuni grandi eventi: la scoperta delle Americhe e l’ingresso dell’umanità in uno spazio-mondo (con tutte le conseguenze politiche e culturali che questo ha comportato, comprese le narrazioni “eurocentriche” della modernità, ora messe in discussione dal pensiero decoloniale); la nascita degli Stati moderni; l’avvento della scienza sperimentale e della razionalità moderna; la formazione di una coscienza inedita dell’individualità e l’affermarsi del pensiero critico, favorito dall’invenzione della stampa, all’interno di società europee attraversate da tensioni economico-sociali (legate all’alternarsi di fioriture e crisi economiche) e da (spesso virulente) controversie intellettuali. Il seminario «Strade per altrove». Saperi, linguaggi e pensiero critico nella prima modernità si propone di comprendere meglio il nostro presente a partire da questo patrimonio intellettuale e culturale. A tal fine, il programma scientifico del seminario si articola attorno a tre temi principali: 1) le connessioni tra le teorie sulla lingua, sul linguaggio e sull’immaginazione e le dinamiche sociali e politiche della prima modernità (Varchi, Bruno, La Boétie, Montaigne, Hobbes, Spinoza, Malebranche, etc.); 2) la riflessione sull’identità individuale come base per una nuova relazione con se stessi e con gli altri attraverso l’analisi di testi letterari (come le autobiografie rinascimentali e la moralistica seicentesca) e filosofici (Montaigne, Descartes, Locke, Hume, Diderot, etc.); 3) le voci del dissenso e del pensiero critico sul rapporto tra l’individuo, i saperi e le pratiche religiose rispetto alle concezioni dominanti nelle istituzioni e nei luoghi depositari del “sapere ufficiale” attraverso un esame approfondito dei libri “eterodossi” e messi all’indice (Spinoza, il pensiero libertino, gli illuministi atei e materialisti, etc.) e una ricostruzione della loro circolazione.

“Strade per altrove”: saperi, linguaggi e pensiero critico nella prima modernità / Carbone, Raffaele. - (2023).

“Strade per altrove”: saperi, linguaggi e pensiero critico nella prima modernità

Raffaele Carbone
2023

Abstract

Il titolo di questo seminario si ispira a un passo dei Saggi di Montaigne (libro terzo, capitolo 13), nel quale il pensatore bordolese scrive: «Il y a toujours place pour un suivant – et pour nous-mêmes – et route par ailleurs [C’è sempre posto per uno che venga dopo, e anche per noi stessi, e strade per altrove]» (I Saggi, edizione a cura di F. Garavini e A. Tournon, Milano, Bompiani, 2012, pp. 1988-1989). Il seminario nasce dall’idea che il pensiero moderno – nelle sue interconnessioni con altri campi disciplinari (in particolare la letteratura, le arti, i saperi scientifici, il pensiero giuridico) – costituisce un patrimonio di risorse teoriche fondamentali per ricostruire le filiazioni delle istanze categoriali e delle rivendicazioni sociali e politiche della nostra epoca: dall’affermazione dei diritti civili e sociali a partire dal concetto di identità, forgiato proprio nel corso dei dibattiti sul “sé” e sulla coscienza della prima modernità, all’accentuazione della pluralità di linguaggi e “forme di vita” che fioriscono nelle nostre società e all’esigenza di una ridefinizione del rapporto tra individuo, comunità e ambiente. Il periodo che va dall’Umanesimo e dal Rinascimento alle Rivoluzioni americana e francese della fine del XVIII secolo è generalmente caratterizzato come “prima modernità”. Ne sono specifica espressione alcuni grandi eventi: la scoperta delle Americhe e l’ingresso dell’umanità in uno spazio-mondo (con tutte le conseguenze politiche e culturali che questo ha comportato, comprese le narrazioni “eurocentriche” della modernità, ora messe in discussione dal pensiero decoloniale); la nascita degli Stati moderni; l’avvento della scienza sperimentale e della razionalità moderna; la formazione di una coscienza inedita dell’individualità e l’affermarsi del pensiero critico, favorito dall’invenzione della stampa, all’interno di società europee attraversate da tensioni economico-sociali (legate all’alternarsi di fioriture e crisi economiche) e da (spesso virulente) controversie intellettuali. Il seminario «Strade per altrove». Saperi, linguaggi e pensiero critico nella prima modernità si propone di comprendere meglio il nostro presente a partire da questo patrimonio intellettuale e culturale. A tal fine, il programma scientifico del seminario si articola attorno a tre temi principali: 1) le connessioni tra le teorie sulla lingua, sul linguaggio e sull’immaginazione e le dinamiche sociali e politiche della prima modernità (Varchi, Bruno, La Boétie, Montaigne, Hobbes, Spinoza, Malebranche, etc.); 2) la riflessione sull’identità individuale come base per una nuova relazione con se stessi e con gli altri attraverso l’analisi di testi letterari (come le autobiografie rinascimentali e la moralistica seicentesca) e filosofici (Montaigne, Descartes, Locke, Hume, Diderot, etc.); 3) le voci del dissenso e del pensiero critico sul rapporto tra l’individuo, i saperi e le pratiche religiose rispetto alle concezioni dominanti nelle istituzioni e nei luoghi depositari del “sapere ufficiale” attraverso un esame approfondito dei libri “eterodossi” e messi all’indice (Spinoza, il pensiero libertino, gli illuministi atei e materialisti, etc.) e una ricostruzione della loro circolazione.
2023
“Strade per altrove”: saperi, linguaggi e pensiero critico nella prima modernità / Carbone, Raffaele. - (2023).
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