Noti sono i rapporti tra il Liber de virtutibus et vitiis di Servasanto da Faenza e la Summa de vitiis et virtutibus di Guglielmo Peraldo: fino ad ora, però, questi rapporti sono stati o sottovalutati, o soltanto genericamente segnalati come importanti, o valutati quantitativamente ma non qualitativamente. L’articolo si propone di valutare la qualità del riuso di Peraldo da parte di Servasanto, che varia dalla mera copia a un più generale impiego della Summa come semplice falsariga argomentativa. Eppure è proprio là dove la dipendenza è più stretta, dove i due testi si sovrappongono fin quasi a coincidere, che il confronto mostra maggiormente il suo valore euristico: quando si sottrae un testo all’altro, ciò che resta è quantomai significativo dal punto di vista storico e ideologico: dalla Lione della prima metà del Duecento alla Firenze degli anni Ottanta dello stesso secolo, e nel passaggio da una prospettiva domenicana a una francescana, molte cose cambiano.
Servasanto da Faenza e Guglielmo Peraldo: come scrivere del nuovo riscrivendo una fonte / DEL CASTELLO, Antonio. - (2013), pp. 125-131.
Servasanto da Faenza e Guglielmo Peraldo: come scrivere del nuovo riscrivendo una fonte
Antonio Del Castello
2013
Abstract
Noti sono i rapporti tra il Liber de virtutibus et vitiis di Servasanto da Faenza e la Summa de vitiis et virtutibus di Guglielmo Peraldo: fino ad ora, però, questi rapporti sono stati o sottovalutati, o soltanto genericamente segnalati come importanti, o valutati quantitativamente ma non qualitativamente. L’articolo si propone di valutare la qualità del riuso di Peraldo da parte di Servasanto, che varia dalla mera copia a un più generale impiego della Summa come semplice falsariga argomentativa. Eppure è proprio là dove la dipendenza è più stretta, dove i due testi si sovrappongono fin quasi a coincidere, che il confronto mostra maggiormente il suo valore euristico: quando si sottrae un testo all’altro, ciò che resta è quantomai significativo dal punto di vista storico e ideologico: dalla Lione della prima metà del Duecento alla Firenze degli anni Ottanta dello stesso secolo, e nel passaggio da una prospettiva domenicana a una francescana, molte cose cambiano.File | Dimensione | Formato | |
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