“Per la storia delle donne di una città. A proposito del podcast-video ‘Napoli: la città, le donne’”

"Spesso la città non dice il suo passato, ma lo contiene scritto negli spigoli delle vie, come se fossero le linee di una mano". Queste parole di Italo Calvino, nelle sue Città invisibili, ben si adattano alla storia delle donne di una città: quasi del tutto assenti nella odonomastica, riaffiorano invece nei suoi monumenti, negli ospedali, nei monasteri, nelle università che hanno fondato con progetti talvolta all'avanguardia, molti dei quali ancora pienamente operativi. Spinta proprio dal desiderio di rintracciarne le storie, i nomi, le idee, sono partita (insieme a due colleghe, F.Marone e V.Fiorelli, e sostenuta dal Comitato Unico di Garanzia dell'Univ. Federico II) nel progettare e realizzare le otto clip della prima edizione del podcast-video "Napoli: la città, le donne"(2022), cui si aggiungono le altre sette della seconda edizione, tuttora in corso (2023). Attraverso la sperimentazione di un nuovo strumento digitale, che si avvale di brevi contenuti video, in cui al parlato fa da sfondo la città, in un rimando continuo fra narrazioni e immagini, il progetto scientifico che presento a Voi, proposto con successo anche alle scuole campane, mira a valorizzare attraverso il patrimonio odonimico di una città (vero rilevatore sociale) il contributo delle donne nei secoli della sua storia, talora dimenticato, omesso, trascurato: in un'indagine statistica di pochi anni fa è emerso che in Italia di cento nomi di strade, solo otto sono attribuiti a donne; e fra queste prevalgono, accanto a regine e principesse, le religiose: madonne, sante, martiri..... Portare l'attenzione degli studenti e di un pubblico anche non specialistico, sui profili di alcuni personaggi esemplari, scelti in tutte le epoche storiche e nei campi più disparati (giornaliste, scrittrici, nobildonne, garibaldine ecc) e sui loro nomi, abbinandoli ai luoghi nei quali hanno speso le loro vite con progetti assistenziali o culturali di forte impatto sociale, ci sembra il modo migliore per restituire a quei luoghi la propria memoria storica e la più profonda identità. It happens that very often a city does not reveal its past, containing it written in the corners of the streets, as if they were the lines of a hand. These words, inspired to Italo Calvino, and his "Invisible Cities", are suitable to the history of the women of a city: almost completely absent in its streets' names, they emerge from its monuments, hospitals, monasteries, universities that they founded through sometimes avant-garde projects, many of which are still fully working.