Il saggio affronta, con lo sguardo proprio dei saperi dell'Architettura, lo studio delle evidenze archeologiche di Villa San Marco a Stabia, introducendo gli esiti delle esperienze di ricerca interdisciplinari condotte da docenti e giovani studiosi del dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e del dottorato in Archeologia e culture del mediterraneo antico della Scuola Superiore Meridionale. La metodologia delle ricerche che seguono ha evidenziato l'importanza dell'interazione tra le discipline, affiancando all'approfondimento della ricerca archeologica sul campo l'attitudine propria del mondo dell'architettura di arricchire la fase di conoscenza con l'analisi della spazialità, delle tipologie e delle forme architettoniche, nonché con la lettura autoptica e diretta del manufatto con le sue specificità costruttive e materiche e con il stato di conservazione. Una conoscenza che è di per sé già "progetto", nel senso che, se ben condotta, individua univocamente le criticità conservative che vanno affrontate nell'azione restaurativa per la trasmissione al futuro. Alle fasi più propriamente di conoscenza e restauro vengono sempre più affiancate nel progetto complessivo di valorizzazione dei siti archeologici proposte che consentano di migliorare la fruizione delle antiche evidenze costruite e di favorirne la lettura e la comprensione da parte della Comunità di Patrimonio (Convenzione di Faro, 2005), tramite trasformazioni meditate e misurati segni contemporanei. Le ricerche multidisciplinari dedicate alle città vesuviane distrutte dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. che di seguito si presentano, hanno focalizzato l'attenzione sulla conoscenza e sul restauro del patrimonio archeologico stabiano e sulla sua trasmissione al futuro guardando al contempo al tema del miglioramento della fruizione.

Stabiae, tra conservazione e nuovi piani di fruizione / Picone, Renata. - (2023), pp. 231-246. [10.6093/978-88-6887-158-1]

Stabiae, tra conservazione e nuovi piani di fruizione

renata picone
2023

Abstract

Il saggio affronta, con lo sguardo proprio dei saperi dell'Architettura, lo studio delle evidenze archeologiche di Villa San Marco a Stabia, introducendo gli esiti delle esperienze di ricerca interdisciplinari condotte da docenti e giovani studiosi del dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e del dottorato in Archeologia e culture del mediterraneo antico della Scuola Superiore Meridionale. La metodologia delle ricerche che seguono ha evidenziato l'importanza dell'interazione tra le discipline, affiancando all'approfondimento della ricerca archeologica sul campo l'attitudine propria del mondo dell'architettura di arricchire la fase di conoscenza con l'analisi della spazialità, delle tipologie e delle forme architettoniche, nonché con la lettura autoptica e diretta del manufatto con le sue specificità costruttive e materiche e con il stato di conservazione. Una conoscenza che è di per sé già "progetto", nel senso che, se ben condotta, individua univocamente le criticità conservative che vanno affrontate nell'azione restaurativa per la trasmissione al futuro. Alle fasi più propriamente di conoscenza e restauro vengono sempre più affiancate nel progetto complessivo di valorizzazione dei siti archeologici proposte che consentano di migliorare la fruizione delle antiche evidenze costruite e di favorirne la lettura e la comprensione da parte della Comunità di Patrimonio (Convenzione di Faro, 2005), tramite trasformazioni meditate e misurati segni contemporanei. Le ricerche multidisciplinari dedicate alle città vesuviane distrutte dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. che di seguito si presentano, hanno focalizzato l'attenzione sulla conoscenza e sul restauro del patrimonio archeologico stabiano e sulla sua trasmissione al futuro guardando al contempo al tema del miglioramento della fruizione.
2023
9788868871581
Stabiae, tra conservazione e nuovi piani di fruizione / Picone, Renata. - (2023), pp. 231-246. [10.6093/978-88-6887-158-1]
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