Nel Settecento, come nei primi decenni del secolo successivo, l’educazione di giovani aristocratici, collezionisti, antiquari ed eruditi europei avviene anche attraverso il passaggio decisivo del Grand Tour, un’esperienza formativa a maggior ragione fondamentale per gli artisti e per gli architetti. La formazione di due dei principali maestri dell’architettura tedesca del XIX secolo, ossia Karl Friedrich Schinkel (1781-1841) e Leo von Klenze (1784-1864), si può ritenere completa anche – e solo – grazie all’esperienza di viaggio compiuta in Italia . Oltre alle città, ai monumenti storici e ai siti archeologici, tra gli elementi maggiormente capaci di suscitare ammirazione e interesse v’è il paesaggio, che arriva a costituire in qualche modo un tema portante dell’esperienza italiana. I due casi qui presi in esame rappresentano quelli di due architetti-pittori, capaci quindi di uno sguardo originale nei confronti del paesaggio, non solo quale “ambiente” in cui osservare e contestualizzare l’architettura, ma anche quale “strumento” espressivo autonomo.
Gli architetti-pittori e la lettura del paesaggio italiano: Karl Friedrich Schinkel e Leo von Klenze / Maglio, Andrea. - (2022), pp. 434-443.
Gli architetti-pittori e la lettura del paesaggio italiano: Karl Friedrich Schinkel e Leo von Klenze
Andrea Maglio
2022
Abstract
Nel Settecento, come nei primi decenni del secolo successivo, l’educazione di giovani aristocratici, collezionisti, antiquari ed eruditi europei avviene anche attraverso il passaggio decisivo del Grand Tour, un’esperienza formativa a maggior ragione fondamentale per gli artisti e per gli architetti. La formazione di due dei principali maestri dell’architettura tedesca del XIX secolo, ossia Karl Friedrich Schinkel (1781-1841) e Leo von Klenze (1784-1864), si può ritenere completa anche – e solo – grazie all’esperienza di viaggio compiuta in Italia . Oltre alle città, ai monumenti storici e ai siti archeologici, tra gli elementi maggiormente capaci di suscitare ammirazione e interesse v’è il paesaggio, che arriva a costituire in qualche modo un tema portante dell’esperienza italiana. I due casi qui presi in esame rappresentano quelli di due architetti-pittori, capaci quindi di uno sguardo originale nei confronti del paesaggio, non solo quale “ambiente” in cui osservare e contestualizzare l’architettura, ma anche quale “strumento” espressivo autonomo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Maglio Paesaggio al centro def.pdf
solo utenti autorizzati
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Accesso privato/ristretto
Dimensione
1.94 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.94 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.