Nel 1985 Elia Zenghelis si cimenta nel progetto di riqualificazione della Baia di Koutavos ad Argostoli in Grecia, idilliaca nella precisione della sua configurazione geomorfologica e tuttavia violata da una «polifonia di agenti inquinanti»: discariche, residui bellici, resti di infrastrutture, scarichi fluidi urbani ed industriali. L’attività progettuale chiude, rappresentandone l’esito più chiaro, un ciclo di esperienze maturate nel territorio insulare greco che nell’insieme si rivela quale occasione per sperimentare un approccio innovativo alla questione ‘paesaggio’ inteso nella sua complessità multiscalare e multidisciplinare, capace di includere il tema del rischio ambientale tra i fattori da fronteggiare e rovine di diversa natura tra gli elementi da dover risignificare e “mettere in scena”. Se ne deduce un metodo operativo basato sulla perimetrazione dell’area di studio a partire dalle componenti geografiche e radicato nell’ascolto e ridisegno delle trame dell’esistente latenti e visibili. È a partire da queste azioni che è possibile lasciare affiorare rinnovate strutture narrative dei luoghi. L’innesto nei punti nevralgici di queste trame, di precise sequenze architettoniche, attiva il racconto e muove peregrinazioni consapevoli tra le diverse scale dell’architettura. A distanza di anni il progetto del maestro greco, appare fondativo per la capacità mettere in tensione e far dialogare, attraverso dispositivi compositivi, “visione d’insieme e sguardo archeolgico”.
Peregrinare tra le scale. La lezione di Elia Zenghelis / Galante, P.. - Book of Papers del IX Forum ProArch, Società Scientifica nazionale dei docenti di Progettazione Architettonica, SSD ICAR 14, 15 e 16. Università degli Studi di Cagliari, Università degli Studi di Sassari. Cagliari, 17-19 novembre 2022:(2022), pp. 767-773.
Peregrinare tra le scale. La lezione di Elia Zenghelis
P. Galante
2022
Abstract
Nel 1985 Elia Zenghelis si cimenta nel progetto di riqualificazione della Baia di Koutavos ad Argostoli in Grecia, idilliaca nella precisione della sua configurazione geomorfologica e tuttavia violata da una «polifonia di agenti inquinanti»: discariche, residui bellici, resti di infrastrutture, scarichi fluidi urbani ed industriali. L’attività progettuale chiude, rappresentandone l’esito più chiaro, un ciclo di esperienze maturate nel territorio insulare greco che nell’insieme si rivela quale occasione per sperimentare un approccio innovativo alla questione ‘paesaggio’ inteso nella sua complessità multiscalare e multidisciplinare, capace di includere il tema del rischio ambientale tra i fattori da fronteggiare e rovine di diversa natura tra gli elementi da dover risignificare e “mettere in scena”. Se ne deduce un metodo operativo basato sulla perimetrazione dell’area di studio a partire dalle componenti geografiche e radicato nell’ascolto e ridisegno delle trame dell’esistente latenti e visibili. È a partire da queste azioni che è possibile lasciare affiorare rinnovate strutture narrative dei luoghi. L’innesto nei punti nevralgici di queste trame, di precise sequenze architettoniche, attiva il racconto e muove peregrinazioni consapevoli tra le diverse scale dell’architettura. A distanza di anni il progetto del maestro greco, appare fondativo per la capacità mettere in tensione e far dialogare, attraverso dispositivi compositivi, “visione d’insieme e sguardo archeolgico”.File | Dimensione | Formato | |
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