Una delle dimensioni costitutive della vita sociale contemporanea ruota intorno al suo carattere di incertezza. La sociologia del rischio ha ampiamente documentato quanto i progetti emancipativi della modernità si siano tradotti, in modo del tutto inintenzionale, in scenari sociali nei quali l’imprevedibilità assurge a cifra distintiva (Beck, 2003; Beck, Giddens, Lash, 1999). Le “grandi narrazioni” hanno impattato contro eventi tragici che hanno profondamente minato l’autorità su cui queste si reggevano (Lyotard, 2008). In ultimo – vicenda drammatica che tuttora in parte ci coinvolge – la pandemia COVID-19 è venuta ad aggravare uno stato di crisi che già accompagnava, in modo particolare, la quotidianità degli abitanti della società occidentale. Gli orizzonti di senso che abbracciavano l’esistenza hanno patito un ulteriore indebolimento, capace di accrescere un sentimento di “smarrimento” già assai diffuso (Berger e Luckmann, 1995). La modernità è parsa colta di sorpresa da fenomeni che l’hanno travolta, al punto da metterne in discussione alcune idee-motore (Harvey, 2002). Con ciò non si afferma che la modernità sia un’epoca i cui esiti sono riducibili a un grigio elenco di fallimenti. Mete grandiose sono in realtà state raggiunte. Si può piuttosto sostenere che alcuni immaginari che vengono conoscendo un crescente successo si fondano su promesse di “nuovi mondi possibili” che si oppongono programmaticamente al modello culturale della modernità capitalistica. Come è stato rilevato da importanti ricerche, già da qualche decade nella società occidentale prevale un certo orientamento degli individui verso valori “post-materialistici” (Inglehart, 1971). Da questo punto di vista si assiste a un processo di ristrutturazione sociale dei fini considerati significativi dai soggetti, che confluisce in un più ampio fenomeno di “ritorno del sacro” (Bell, 1978). È in virtù di solide evidenze empiriche che la teoria della desecolarizzazione gode da qualche tempo di una crescente autorevolezza scientifica (Berger, 1999). Ciò non significa che la relazione sociale con il sacro si articoli esclusivamente in modo tradizionale. Il rapporto con la religione è difatti mutato, così come è mutato il rapporto con la trascendenza (Camorrino, 2022). Un esempio paradigmatico di questo inedito stato di cose è la significativa diffusione delle nuove forme della spiritualità (Palmisano e Pannofino, 2021). Queste ultime possono considerarsi un fenomeno esito di processi tipicamente postmoderni in virtù dei quali la relazione con il sacro viene esperita per mezzo di credenze e “pratiche creative” vieppiù individualizzate, delineandosi in modo indipendente ed eccentrico rispetto alle forme istituzionalizzate (Giordan, 2004; Heelas e Woodhead, 2005). Esemplare, in questo senso, l’ecospiritualità. Un fenomeno fondato sulla “sacralizzazione della natura” (Cardano, 1997; Filoramo, 2022), quest’ultima sperimentata come luogo di esperienze “reincantate” (Maffesoli, 2021) e privilegiata porta di accesso verso esperienze capaci di produrre durevoli e profonde trasformazioni interiori. L’ecospiritualità gioca la propria promessa di senso in aperto conflitto con i valori promossi dal modello razionalista e materialista su cui – i “devoti” polemizzano – si basa la società capitalistica: le narrazioni, le credenze e le pratiche che producono e riproducono l’immaginario di questa peculiare forma di spiritualità, rappresentano il precipitato di un profondo sentimento di crisi, alimentato dalle fosche prefigurazioni legate al Climate Change, ma non solo (Camorrino, 2020a). Nell’ecospiritualità l’immaginario della natura – di un certo tipo di natura, a tratti “disneyficato” – assurge a rifugio di senso, luogo ideale per costruire un “nuovo mondo possibile” sotto la maestosa egida della “geodicea” (Camorrino, 2020b).

Nella natura sacra, un “nuovo mondo possibile”. La promessa di senso dell’ecospiritualità e la crisi della società contemporanea / Camorrino, Antonio. - (2023). (Intervento presentato al convegno Mondi possibili. Tra crisi, conflitti e pratiche creative tenutosi a Università Aldo Moro di Bari nel 22-23 giugno 2023).

Nella natura sacra, un “nuovo mondo possibile”. La promessa di senso dell’ecospiritualità e la crisi della società contemporanea

Antonio Camorrino
2023

Abstract

Una delle dimensioni costitutive della vita sociale contemporanea ruota intorno al suo carattere di incertezza. La sociologia del rischio ha ampiamente documentato quanto i progetti emancipativi della modernità si siano tradotti, in modo del tutto inintenzionale, in scenari sociali nei quali l’imprevedibilità assurge a cifra distintiva (Beck, 2003; Beck, Giddens, Lash, 1999). Le “grandi narrazioni” hanno impattato contro eventi tragici che hanno profondamente minato l’autorità su cui queste si reggevano (Lyotard, 2008). In ultimo – vicenda drammatica che tuttora in parte ci coinvolge – la pandemia COVID-19 è venuta ad aggravare uno stato di crisi che già accompagnava, in modo particolare, la quotidianità degli abitanti della società occidentale. Gli orizzonti di senso che abbracciavano l’esistenza hanno patito un ulteriore indebolimento, capace di accrescere un sentimento di “smarrimento” già assai diffuso (Berger e Luckmann, 1995). La modernità è parsa colta di sorpresa da fenomeni che l’hanno travolta, al punto da metterne in discussione alcune idee-motore (Harvey, 2002). Con ciò non si afferma che la modernità sia un’epoca i cui esiti sono riducibili a un grigio elenco di fallimenti. Mete grandiose sono in realtà state raggiunte. Si può piuttosto sostenere che alcuni immaginari che vengono conoscendo un crescente successo si fondano su promesse di “nuovi mondi possibili” che si oppongono programmaticamente al modello culturale della modernità capitalistica. Come è stato rilevato da importanti ricerche, già da qualche decade nella società occidentale prevale un certo orientamento degli individui verso valori “post-materialistici” (Inglehart, 1971). Da questo punto di vista si assiste a un processo di ristrutturazione sociale dei fini considerati significativi dai soggetti, che confluisce in un più ampio fenomeno di “ritorno del sacro” (Bell, 1978). È in virtù di solide evidenze empiriche che la teoria della desecolarizzazione gode da qualche tempo di una crescente autorevolezza scientifica (Berger, 1999). Ciò non significa che la relazione sociale con il sacro si articoli esclusivamente in modo tradizionale. Il rapporto con la religione è difatti mutato, così come è mutato il rapporto con la trascendenza (Camorrino, 2022). Un esempio paradigmatico di questo inedito stato di cose è la significativa diffusione delle nuove forme della spiritualità (Palmisano e Pannofino, 2021). Queste ultime possono considerarsi un fenomeno esito di processi tipicamente postmoderni in virtù dei quali la relazione con il sacro viene esperita per mezzo di credenze e “pratiche creative” vieppiù individualizzate, delineandosi in modo indipendente ed eccentrico rispetto alle forme istituzionalizzate (Giordan, 2004; Heelas e Woodhead, 2005). Esemplare, in questo senso, l’ecospiritualità. Un fenomeno fondato sulla “sacralizzazione della natura” (Cardano, 1997; Filoramo, 2022), quest’ultima sperimentata come luogo di esperienze “reincantate” (Maffesoli, 2021) e privilegiata porta di accesso verso esperienze capaci di produrre durevoli e profonde trasformazioni interiori. L’ecospiritualità gioca la propria promessa di senso in aperto conflitto con i valori promossi dal modello razionalista e materialista su cui – i “devoti” polemizzano – si basa la società capitalistica: le narrazioni, le credenze e le pratiche che producono e riproducono l’immaginario di questa peculiare forma di spiritualità, rappresentano il precipitato di un profondo sentimento di crisi, alimentato dalle fosche prefigurazioni legate al Climate Change, ma non solo (Camorrino, 2020a). Nell’ecospiritualità l’immaginario della natura – di un certo tipo di natura, a tratti “disneyficato” – assurge a rifugio di senso, luogo ideale per costruire un “nuovo mondo possibile” sotto la maestosa egida della “geodicea” (Camorrino, 2020b).
2023
Nella natura sacra, un “nuovo mondo possibile”. La promessa di senso dell’ecospiritualità e la crisi della società contemporanea / Camorrino, Antonio. - (2023). (Intervento presentato al convegno Mondi possibili. Tra crisi, conflitti e pratiche creative tenutosi a Università Aldo Moro di Bari nel 22-23 giugno 2023).
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