Pubblicato da Aldo Manuzio nell’agosto del 1505 in un fortunato volume delle opere in versi di Giovanni Gioviano Pontano, accanto al monumentale poema astrologico Urania e al Meteororum liber, il poema mitologico-botanico De hortis Hesperidum di Giovanni Gioviano Pontano fu modello di una ricchissima letteratura botanica in cui genuini interessi scientifici si intrecciarono con l’amore per la poesia etiologica, il gusto per l’allegoria mitologica, ed ancora con passioni artistiche e culto dei giardini, segnando una stagione irripetibile che vide il suo acme tra Cinquecento e Seicento. E non a caso, dunque, gran parte della successiva letteratura erudita indicò nel Pontano l’iniziatore della letteratura moderna sugli agrumi e sulla loro coltivazione, ed a ragione lo segnalò come l’euretes dell’identificazione degli agrumi con i poma Hesperidum sottratti da Ercole in una delle sue fatiche. Sul versante poi della cultura dei giardini rinascimentali e secenteschi il poema pontaniano consacrò gli agrumi a coltivazione in voga, aggiungendo con la dimensione favolosa ed etiologica della sua narrazione che aveva trasformato i mala aurea in simbolo condiviso di fecondità, amore, ricchezza, divisa di uno degli eroi più amati del mito, Ercole, che in una delle sue fatiche li aveva strappati al favoloso giardino delle Esperidi, un fascino nuovo che ne amplificava le caratteristiche fisiche. La competenza erudita del Pontano in fatto di botanica è spiegabile certamente con la sua peculiare predilezione per la cultura scientifica, come mostrano sia i precoci esordi nel campo del poema didascalico con il Meteororum liber e con l’Urania, insieme a tutta la sua produzione di letteratura scientifico-astronomica supportata dalla frequentazione con una ricca letteratura specialistica greca e latina. Ma nel campo specifico della letteratura botanica, l’umanista poteva contare su una Bibliotheca specialistica ricca e modulata anzitutto su un canone di auctores latini come i Georgica di Virgilio, il decimo libro del De re rustica di Columella, il poemetto sull'innesto delle piante di Palladio tramandato come libro quindicesimo del De re rustica, le opere (o quanto rimaneva di esse) di Varrone, di Catone il vecchio, la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio con particolare attenzione per i libri dedicati alla botanica, ovvero i libri XII-XII-XIV-XVI-XVII-XIX-XX-XXI-XXII-XXIII. Non doveva mancare in questa bibliotheca la letteratura specialistica greca che offriva i trattati botanici di Teofrasto (Historia Plantarum e il De causis plantarum); i Geoponica, una vera e propria enciclopedia agronomica che godette di una straordinaria popolarità; E probabilmente non risultava sconosciuto al Pontano anche il trattato di agronomia di Pier de’ Crescenzi, il Liber ruralium commodorum, una fortunata compilazione di respiro enciclopedico del XIII secolo, che in Italia ebbe grande successo nelle sue diverse traduzioni in volgare. Accanto a questa biblioteca specialistica il Pontano poteva contare su una sapienza pratica nella coltivazione degli agrumi già diffusa a Napoli e più in generale nel Meridione d’Italia. L’arrivo in Sicilia del limone e dell’arancio amaro avvenuto tra i secoli IX e X attraverso gli arabi, la rinnovata diffusione ad opera dei coloni che seguirono Federico II nelle Calabrie, il loro rilancio nel secolo XV lungo le coste tirreniche ed in particolare a Napoli, dove si erano insediate nuove maestranze valenciane al seguito di Alfonso il Magnanimo, avevano maturato su un lungo arco di tempo una tradizione ben consolidata di pratiche e di competenze sulla coltivazione degli agrumi e sulla progettazione dei giardini piantati ad agrumi. Il seminario ha inteso affrontare l’incidenza della letteratura georgica classica sulle sezioni propriamente botaniche e precettistiche del poema pontaniano.

Pratiche botaniche e incantesimi nel ‘De hortis Hesperidum’ di Giovanni Pontano / Iacono, Antonietta. - (2023). (Intervento presentato al convegno Seminario di Filologia Giuliano Tanturli tenutosi a Dipartimento di Lettere e Filosofia - Università degli Studi di Firenze nel 5 giugno 2023).

Pratiche botaniche e incantesimi nel ‘De hortis Hesperidum’ di Giovanni Pontano

Antonietta Iacono
2023

Abstract

Pubblicato da Aldo Manuzio nell’agosto del 1505 in un fortunato volume delle opere in versi di Giovanni Gioviano Pontano, accanto al monumentale poema astrologico Urania e al Meteororum liber, il poema mitologico-botanico De hortis Hesperidum di Giovanni Gioviano Pontano fu modello di una ricchissima letteratura botanica in cui genuini interessi scientifici si intrecciarono con l’amore per la poesia etiologica, il gusto per l’allegoria mitologica, ed ancora con passioni artistiche e culto dei giardini, segnando una stagione irripetibile che vide il suo acme tra Cinquecento e Seicento. E non a caso, dunque, gran parte della successiva letteratura erudita indicò nel Pontano l’iniziatore della letteratura moderna sugli agrumi e sulla loro coltivazione, ed a ragione lo segnalò come l’euretes dell’identificazione degli agrumi con i poma Hesperidum sottratti da Ercole in una delle sue fatiche. Sul versante poi della cultura dei giardini rinascimentali e secenteschi il poema pontaniano consacrò gli agrumi a coltivazione in voga, aggiungendo con la dimensione favolosa ed etiologica della sua narrazione che aveva trasformato i mala aurea in simbolo condiviso di fecondità, amore, ricchezza, divisa di uno degli eroi più amati del mito, Ercole, che in una delle sue fatiche li aveva strappati al favoloso giardino delle Esperidi, un fascino nuovo che ne amplificava le caratteristiche fisiche. La competenza erudita del Pontano in fatto di botanica è spiegabile certamente con la sua peculiare predilezione per la cultura scientifica, come mostrano sia i precoci esordi nel campo del poema didascalico con il Meteororum liber e con l’Urania, insieme a tutta la sua produzione di letteratura scientifico-astronomica supportata dalla frequentazione con una ricca letteratura specialistica greca e latina. Ma nel campo specifico della letteratura botanica, l’umanista poteva contare su una Bibliotheca specialistica ricca e modulata anzitutto su un canone di auctores latini come i Georgica di Virgilio, il decimo libro del De re rustica di Columella, il poemetto sull'innesto delle piante di Palladio tramandato come libro quindicesimo del De re rustica, le opere (o quanto rimaneva di esse) di Varrone, di Catone il vecchio, la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio con particolare attenzione per i libri dedicati alla botanica, ovvero i libri XII-XII-XIV-XVI-XVII-XIX-XX-XXI-XXII-XXIII. Non doveva mancare in questa bibliotheca la letteratura specialistica greca che offriva i trattati botanici di Teofrasto (Historia Plantarum e il De causis plantarum); i Geoponica, una vera e propria enciclopedia agronomica che godette di una straordinaria popolarità; E probabilmente non risultava sconosciuto al Pontano anche il trattato di agronomia di Pier de’ Crescenzi, il Liber ruralium commodorum, una fortunata compilazione di respiro enciclopedico del XIII secolo, che in Italia ebbe grande successo nelle sue diverse traduzioni in volgare. Accanto a questa biblioteca specialistica il Pontano poteva contare su una sapienza pratica nella coltivazione degli agrumi già diffusa a Napoli e più in generale nel Meridione d’Italia. L’arrivo in Sicilia del limone e dell’arancio amaro avvenuto tra i secoli IX e X attraverso gli arabi, la rinnovata diffusione ad opera dei coloni che seguirono Federico II nelle Calabrie, il loro rilancio nel secolo XV lungo le coste tirreniche ed in particolare a Napoli, dove si erano insediate nuove maestranze valenciane al seguito di Alfonso il Magnanimo, avevano maturato su un lungo arco di tempo una tradizione ben consolidata di pratiche e di competenze sulla coltivazione degli agrumi e sulla progettazione dei giardini piantati ad agrumi. Il seminario ha inteso affrontare l’incidenza della letteratura georgica classica sulle sezioni propriamente botaniche e precettistiche del poema pontaniano.
2023
Pratiche botaniche e incantesimi nel ‘De hortis Hesperidum’ di Giovanni Pontano / Iacono, Antonietta. - (2023). (Intervento presentato al convegno Seminario di Filologia Giuliano Tanturli tenutosi a Dipartimento di Lettere e Filosofia - Università degli Studi di Firenze nel 5 giugno 2023).
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