Gli antichi flosofi di tradizione platonica guardavano al corpus platonicum come a un kosmos. Esso era per loro un universo animato in grado di indicare alle anime la direzione del cammino. Finché fu vivo Platone, era possibile attingere il divino insegnamento direttamente al suo magistero. Dopo la morte del maestro furono i suoi testi a ereditare il compito della formazione flosofica. Fu allora necessario costruire un dispositivo di lettura dei dialoghi che fornisse qualcosa di simile a una mappa di orientamento per tutti coloro i quali desideravano vivere e pensare secondo i dettami della flosofia platonica. Possiamo leggere in questa chiave la classificazione dei dialoghi che troviamo in Diogene Laerzio. Partendo da un passo del Fedro che illustra la natura vivente del discorso, nel capitolo viene mostrato come sia possibile guardare alle nervature naturali che collegano l’uno all’altro i testi del corpus come all’intelaiatura concettuale del cosmo platonico, nel quale ogni errore flosofico rappresenta una ferita inferta al tessuto vivente del mondo.
Il corpus platonicum come cosmo vivente. Appunti per la costruzione di una mappa di orientamento / Palumbo, Lidia. - 7:(2022), pp. 225-247. [10.53136/97912218015699]
Il corpus platonicum come cosmo vivente. Appunti per la costruzione di una mappa di orientamento
Lidia Palumbo
2022
Abstract
Gli antichi flosofi di tradizione platonica guardavano al corpus platonicum come a un kosmos. Esso era per loro un universo animato in grado di indicare alle anime la direzione del cammino. Finché fu vivo Platone, era possibile attingere il divino insegnamento direttamente al suo magistero. Dopo la morte del maestro furono i suoi testi a ereditare il compito della formazione flosofica. Fu allora necessario costruire un dispositivo di lettura dei dialoghi che fornisse qualcosa di simile a una mappa di orientamento per tutti coloro i quali desideravano vivere e pensare secondo i dettami della flosofia platonica. Possiamo leggere in questa chiave la classificazione dei dialoghi che troviamo in Diogene Laerzio. Partendo da un passo del Fedro che illustra la natura vivente del discorso, nel capitolo viene mostrato come sia possibile guardare alle nervature naturali che collegano l’uno all’altro i testi del corpus come all’intelaiatura concettuale del cosmo platonico, nel quale ogni errore flosofico rappresenta una ferita inferta al tessuto vivente del mondo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
7 PALUMBO.pdf
solo utenti autorizzati
Descrizione: Il corpus platonicum come cosmo vivente
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Accesso privato/ristretto
Dimensione
364.25 kB
Formato
Adobe PDF
|
364.25 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.