L’intervento ricostruisce il contributo offerto dalla Corte interamericana nella tutela dei diritti. Viene analizzata l’evoluzione della giurisprudenza interamericana, partendo dalle decisioni che riguardano esecuzioni stragiudiziali, sequestri, torture, ossia la violazione dei più basilari diritti umani. Questa giurisprudenza elabora le nozioni di “rispetto e garanzia”, poi utilizzate con costanza fino ai nostri giorni. Seguendo la Corte interamericana, il “rispetto” consiste in una obbligazione negativa: limitare l’uso arbitrario della forza: La “garanzia” si sviluppa in modi diversi, a seconda del diritto violato e delle condizioni specifiche del caso, e può essere definita come il dovere di «assicurare il libero e pieno esercizio dei diritti fondamentali» (obbligazione positiva). In particolare, la Corte sostiene che in virtù di tale obbligo, gli Stati devono prevenire, indagare e punire ogni violazione dei diritti riconosciuti dalla Convenzione e chiedere, inoltre, il ripristino, se possibile, del diritto violato. In questa prospettiva, vengono esaminate sia le sentenze sul diritto alla vita sia quelle sui c.d. nuovi diritti.
La tutela dei diritti nella giurisprudenza della Corte Interamericana / Cappuccio, Laura. - (2022). (Intervento presentato al convegno La Corte Interamericana de Derechos Humanos tenutosi a Napoli, Università Federico II nel 27 gennaio 2022).
La tutela dei diritti nella giurisprudenza della Corte Interamericana
Laura Cappuccio
2022
Abstract
L’intervento ricostruisce il contributo offerto dalla Corte interamericana nella tutela dei diritti. Viene analizzata l’evoluzione della giurisprudenza interamericana, partendo dalle decisioni che riguardano esecuzioni stragiudiziali, sequestri, torture, ossia la violazione dei più basilari diritti umani. Questa giurisprudenza elabora le nozioni di “rispetto e garanzia”, poi utilizzate con costanza fino ai nostri giorni. Seguendo la Corte interamericana, il “rispetto” consiste in una obbligazione negativa: limitare l’uso arbitrario della forza: La “garanzia” si sviluppa in modi diversi, a seconda del diritto violato e delle condizioni specifiche del caso, e può essere definita come il dovere di «assicurare il libero e pieno esercizio dei diritti fondamentali» (obbligazione positiva). In particolare, la Corte sostiene che in virtù di tale obbligo, gli Stati devono prevenire, indagare e punire ogni violazione dei diritti riconosciuti dalla Convenzione e chiedere, inoltre, il ripristino, se possibile, del diritto violato. In questa prospettiva, vengono esaminate sia le sentenze sul diritto alla vita sia quelle sui c.d. nuovi diritti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.