Attraverso la gestione associata delle funzioni e dei servizi comunali, così come con l’effettiva fusione di comuni in aggregati, può definirsi, sul piano amministrativo, una struttura urbana composta di polarità che insistono su porzioni di territorio già antropizzate a carattere rurale. La fusione o unione di comuni permette la formazione di unità amministrative più competitive sul piano economico: essendo dotate di un’incidenza demografica nettamente maggiore rispetto alla realtà del singolo comune, tali unioni rappresentano comunità ampie, rivolte a gestire porzioni di territorio altrettanto cospicue che richiedono competenze e azioni mirate, rivolte a definire economie sostenibili e interrelate tra loro. In una tale prospettiva, l’idea della stanza territoriale è in grado di veicolare le scelte progettuali, in quanto impone, parallelamente ai limiti amministrativi, dei limiti geografici e morfologici, che individuano un campo di possibilità dotato di una sua autonomia, entro la quale possono individuarsi le comunità, rurali e non, che di quella porzione di territorio vogliono e possono averne cura. Se ne può dedurre che l’aggregazione di più comuni, considerati entro il limite formale della stanza territoriale, non dipende da mere relazioni di prossimità o di convenienza economica, ma dalla loro appartenenza ad un’unità geografica e storica definita: possono dunque essere intesi come parte della stessa realtà paesaggistica. Alla luce dell’attuale emergenza pandemica, si è consolidata l’assunzione di strumenti che hanno rivoluzionato il mondo del lavoro e dell’istruzione. La didattica a distanza, così come lo smartworking, rappresentano attualmente delle modalità possibili per superare il divario digitale tra città e borgo. Tali strumenti, oltre a sfavorire fenomeni di spopolamento dei centri minori, costituiscono un’importante occasione per questi ultimi di implementare la dotazione tecnologica, recependo le indicazioni e gli incentivi predisposti dal programma ministeriale BUL (Strategia per la Banda Ultralarga) per l’accrescimento dell’infrastruttura pubblica di telecomunicazioni coerente con gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea. È da rilevare quanto didattica a distanza e lavoro in remoto siano condizioni favorevoli per lo sviluppo tecnologico dei borghi, tuttavia dal punto di vista sociale la situazione risulta più complessa, in quanto la D.a.D. è adottata come strumento surrogato della lezione in presenza ma nell’immediato futuro non potrà essere così: la scuola e i luoghi adibiti all’insegnamento rappresentano una condizione irrinunciabile per lo svolgersi di questa attività. L’istruzione e la didattica richiedono la convivenza di più attori e di un lavoro sinergico tra di essi affinché vi sia una reale educazione delle generazioni future. Per quanto riguarda il lavoro in remoto è da riscontrare quanto sia diventata obsoleta l’immagine dell’ufficio con sede nella grande città e quanto, invece, sia oramai consolidata l’idea che l’ufficio diventi un’estensione della propria abitazione con la relativa diminuzione delle ore da pendolari che molti lavoratori affrontavano quotidianamente.

Riabitare i borghi rurali irpini come modello di città policentrica. L'Area Vasta i progetti in corso / Buondonno, Emma. - (2022). (Intervento presentato al convegno Edilizia: ruolo e proposte per il futuro sistema economico. tenutosi a Sala Conferenze - Auditorium Hotel De La Ville - Avellino nel 29 Aprile 2022).

Riabitare i borghi rurali irpini come modello di città policentrica. L'Area Vasta i progetti in corso.

BUONDONNO, Emma
Primo
Investigation
2022

Abstract

Attraverso la gestione associata delle funzioni e dei servizi comunali, così come con l’effettiva fusione di comuni in aggregati, può definirsi, sul piano amministrativo, una struttura urbana composta di polarità che insistono su porzioni di territorio già antropizzate a carattere rurale. La fusione o unione di comuni permette la formazione di unità amministrative più competitive sul piano economico: essendo dotate di un’incidenza demografica nettamente maggiore rispetto alla realtà del singolo comune, tali unioni rappresentano comunità ampie, rivolte a gestire porzioni di territorio altrettanto cospicue che richiedono competenze e azioni mirate, rivolte a definire economie sostenibili e interrelate tra loro. In una tale prospettiva, l’idea della stanza territoriale è in grado di veicolare le scelte progettuali, in quanto impone, parallelamente ai limiti amministrativi, dei limiti geografici e morfologici, che individuano un campo di possibilità dotato di una sua autonomia, entro la quale possono individuarsi le comunità, rurali e non, che di quella porzione di territorio vogliono e possono averne cura. Se ne può dedurre che l’aggregazione di più comuni, considerati entro il limite formale della stanza territoriale, non dipende da mere relazioni di prossimità o di convenienza economica, ma dalla loro appartenenza ad un’unità geografica e storica definita: possono dunque essere intesi come parte della stessa realtà paesaggistica. Alla luce dell’attuale emergenza pandemica, si è consolidata l’assunzione di strumenti che hanno rivoluzionato il mondo del lavoro e dell’istruzione. La didattica a distanza, così come lo smartworking, rappresentano attualmente delle modalità possibili per superare il divario digitale tra città e borgo. Tali strumenti, oltre a sfavorire fenomeni di spopolamento dei centri minori, costituiscono un’importante occasione per questi ultimi di implementare la dotazione tecnologica, recependo le indicazioni e gli incentivi predisposti dal programma ministeriale BUL (Strategia per la Banda Ultralarga) per l’accrescimento dell’infrastruttura pubblica di telecomunicazioni coerente con gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea. È da rilevare quanto didattica a distanza e lavoro in remoto siano condizioni favorevoli per lo sviluppo tecnologico dei borghi, tuttavia dal punto di vista sociale la situazione risulta più complessa, in quanto la D.a.D. è adottata come strumento surrogato della lezione in presenza ma nell’immediato futuro non potrà essere così: la scuola e i luoghi adibiti all’insegnamento rappresentano una condizione irrinunciabile per lo svolgersi di questa attività. L’istruzione e la didattica richiedono la convivenza di più attori e di un lavoro sinergico tra di essi affinché vi sia una reale educazione delle generazioni future. Per quanto riguarda il lavoro in remoto è da riscontrare quanto sia diventata obsoleta l’immagine dell’ufficio con sede nella grande città e quanto, invece, sia oramai consolidata l’idea che l’ufficio diventi un’estensione della propria abitazione con la relativa diminuzione delle ore da pendolari che molti lavoratori affrontavano quotidianamente.
2022
Riabitare i borghi rurali irpini come modello di città policentrica. L'Area Vasta i progetti in corso / Buondonno, Emma. - (2022). (Intervento presentato al convegno Edilizia: ruolo e proposte per il futuro sistema economico. tenutosi a Sala Conferenze - Auditorium Hotel De La Ville - Avellino nel 29 Aprile 2022).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/906653
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact