Da una disciplina normativa del fallimento che conservava ancora retaggi del diritto romano, più propriamente riconducibili al Corpus Iuris giustinianeo, si pervenne ad una articolazione di normative locali, autodeterminate spesso nell’ambito delle corporazioni delle arti e dei mestieri nell’ambito dei mercati, fino ad una trasmigrazione di questo ius speciale, negli Statuti cittadini e, infine, la sua codificazione nelle normative nazionali . L’esigenza di mettere mano ad un’intensa opera di risistemazione (razionalizzazione) della materia – cercando di ricondurre a fattor comune il complesso di regole e princìpi risultanti non solo da quegli statuti, ma anche da una raccolta di decisioni giudiziali o elaborate dai giureconsulti sparse presso le diverse corti, facendo riferimento al diritto romano. Con l'emanazione del Codice della crisi dell'impresa il legislatore muta radicalmente il proprio approccio alla crisi. Dopo la riforma del 2006, questo spostamento di visuale, passando cioè dall’utilità del singolo creditore a quello dell’intero sistema di mercato, sembra giungere a completa maturazione.
Le ragioni della disciplina fallimentare. Dalle sue origini al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza / Scipione, Luigi. - (2022). (Intervento presentato al convegno La riforma della crisi d'impresa. Gli assetti organizzativi del nuovo 2086 c.c. e la prevenzione del rischio di dissesto tenutosi a Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli "Federico II" - Napoli nel 23 settembre 2022).
Le ragioni della disciplina fallimentare. Dalle sue origini al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza
SCIPIONE Luigi
2022
Abstract
Da una disciplina normativa del fallimento che conservava ancora retaggi del diritto romano, più propriamente riconducibili al Corpus Iuris giustinianeo, si pervenne ad una articolazione di normative locali, autodeterminate spesso nell’ambito delle corporazioni delle arti e dei mestieri nell’ambito dei mercati, fino ad una trasmigrazione di questo ius speciale, negli Statuti cittadini e, infine, la sua codificazione nelle normative nazionali . L’esigenza di mettere mano ad un’intensa opera di risistemazione (razionalizzazione) della materia – cercando di ricondurre a fattor comune il complesso di regole e princìpi risultanti non solo da quegli statuti, ma anche da una raccolta di decisioni giudiziali o elaborate dai giureconsulti sparse presso le diverse corti, facendo riferimento al diritto romano. Con l'emanazione del Codice della crisi dell'impresa il legislatore muta radicalmente il proprio approccio alla crisi. Dopo la riforma del 2006, questo spostamento di visuale, passando cioè dall’utilità del singolo creditore a quello dell’intero sistema di mercato, sembra giungere a completa maturazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.