Neuanfang. La costituzione linguistica del “nuovo inizio” dopo il Covid nell’esempio del tedesco

Tra le diverse manifestazioni delle ‘catene’ comunicative imposte dalla pandemia da Covid-19 su scala globale e attraverso tutte le lingue, vi è l’uso di parole-chiave come strumento di mediazione (e non necessariamente di trasmissione) di conoscenze e concettualizzazioni nuove. Il contributo intende concentrare l’attenzione su una parola-chiave che può apparire inizialmente paradossale rispetto al tema delle limitazioni, delle ‘catene’ imposte dal Covid, ovvero quella del “nuovo inizio”. L’idea del “nuovo inizio”, del “dopo”, ha accompagnato la presa di coscienza delle dimensioni della pandemia, ha attraversato l’attesa dei vaccini e poi la loro progressiva diffusione, ha determinato scelte di grandissimo rilievo anche nella politica economica e istituzionale (come il Recovery Plan), senza essere necessariamente oggetto di una riflessione approfondita. Un’analisi principalmente qualitativa del campo semantico del “nuovo inizio” (Neuanfang) in lingua tedesca, condotta sia con l’ausilio dei comuni browser di ricerca che con l’aiuto di corpora elettronici (OWIDplus LIVE, DWDS) contenenti articoli giornalistici e testi di divulgazione scientifica, mira a ricostruire il significato attribuito anche implicitamente a tale costrutto alla luce delle caratteristiche linguistiche del suo uso (in primo luogo collocazioni, ma su un piano più ampio eventualmente anche definizioni esplicite, a livello di segnali anche ad es. preferenze preposizionali ecc.). Lo scopo è quello di comprendere come si configuri il “nuovo inizio” invocato da tutti – se ad esempio come un “ricominciare daccapo” o come un “ricominciare da dove si era rimasti” – costituendo un meccanismo anche discorsivo di ‘incatenamento’ linguistico dell’era Covid.