Il tema della regolamentazione degli NPLs sollecita la questione dell’identificazione di strumenti validi per la loro ristrutturazione. Revisioni della qualità degli attivi, per identificare i prestiti che non funzionano e necessitano di ristrutturazione, e separazione delle attività “sane” da quelle “sofferenti” delle banche possono indubbiamente facilitare la risoluzione di livelli elevati di NPLs utilizzando un mix di misure appropriate. Per riuscire in tale impresa, l’Europa dovrà coniare uno strumento adatto e condiviso tra le diverse anime dell’Unione, oltre che individuare standard comuni sul pricing e sulla classificazione degli NPLs, segnando un altro importante passaggio nell’opera di armonizzazione comunitaria di questo settore. La dimensione e la virulenza della crisi da covid-19 hanno fatto sì che la Commissione abbia aperto alla possibilità di esplorare nuove soluzioni per coltivare sinergie e cooperazione attraverso un network europeo comprensivo delle AMC nazionali (anche di quelle già esistenti), avvalendosi del supporto della BCE e dell’EBA Per vero, una strategia di veicoli domestici fortemente coordinati non innova l’attuale cornice dispositiva europea, ma chiarisce piuttosto che le AMC possono essere utilizzate come uno strumento eccezionale, a condizione che vengano rispettate le restrizioni derivanti dal quadro normativo sugli aiuti di Stato. Sostenere gli Stati membri nella creazione di AMC domestiche, non equivale, tuttavia, a sottrarre alla sfera nazionale l’onere di individuare strumenti e modalità per superare le problematiche presenti nella gestione degli NPLs. Antesignana del modello promosso dalla Commissione è il progetto di una bad bank paneuropea – proposta da Avgouleas e Goodhart – strutturata con filiali nazionali virtualmente delimitate per garantire la condivisione degli oneri senza che vi fosse mutualizzazione del debito. Soluzione questa che era stata, peraltro, ripresa nel Blueprint della Commissione del 2018. Tuttavia, l’istituzione di una bad bank europea resta figlia di una contraddizione di fondo: prevedere una “partecipazione” dello Stato senza che si dia luogo ad una alterazione delle condizioni di parità concorrenziale. Definire gli assetti di governo e il tipo di composizione tra pubblico e privato dell’azionariato di tali veicoli, è funzionale anche a stabilire una migliore e più ordinata divisione dei compiti tra Stato e mercato. Divisione che nelle regole attuali si dimostra spesso incerta e se non anche dannosa. L’intervento pubblico può, infatti, rivestire un ruolo determinante per garantire l’efficacia delle misure da intraprendere, trasmettendo quei segnali di garanzia, solidità e trasparenza necessari per abbattere la volatilità dei mercati e ripristinare un clima di fiducia e stabilità. Rispetto al modello proposto da Enria (allora Presidente dell’EBA) nel 2017 relativo alla costituzione di un fondo europeo “smaltisci sofferenze”, restano importanti tessere da inserire per completare il design di un’AMC europea. Tali aspetti riguardano principalmente la ownership (sarebbe a dire i soggetti pubblici che dovrebbero finanziare la bad bank e l’entità della loro partecipazione al capitale) e la governance (composizione e poteri dell’esecutivo, processi decisionali) del veicolo finanziario. L’intervento si conclude con alcune riflessioni finali volte a tracciare un bilancio dei principali risultati ad oggi ottenuti e dando spazio ad alcune brevi considerazioni sull’evoluzione futura delle opzioni giuridiche ancora al vaglio delle Istituzioni europee.

Modelli pubblico-privati di AMC come soluzione al problema degli NPLs nella prospettiva europea / Scipione, Luigi. - (2022). (Intervento presentato al convegno Napoli NPL Conference 2022 - "I crediti non performing: dalla cessione al recupero" tenutosi a Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli "Federico II" - Napoli nel 13.05.2022).

Modelli pubblico-privati di AMC come soluzione al problema degli NPLs nella prospettiva europea

Luigi SCIPIONE
2022

Abstract

Il tema della regolamentazione degli NPLs sollecita la questione dell’identificazione di strumenti validi per la loro ristrutturazione. Revisioni della qualità degli attivi, per identificare i prestiti che non funzionano e necessitano di ristrutturazione, e separazione delle attività “sane” da quelle “sofferenti” delle banche possono indubbiamente facilitare la risoluzione di livelli elevati di NPLs utilizzando un mix di misure appropriate. Per riuscire in tale impresa, l’Europa dovrà coniare uno strumento adatto e condiviso tra le diverse anime dell’Unione, oltre che individuare standard comuni sul pricing e sulla classificazione degli NPLs, segnando un altro importante passaggio nell’opera di armonizzazione comunitaria di questo settore. La dimensione e la virulenza della crisi da covid-19 hanno fatto sì che la Commissione abbia aperto alla possibilità di esplorare nuove soluzioni per coltivare sinergie e cooperazione attraverso un network europeo comprensivo delle AMC nazionali (anche di quelle già esistenti), avvalendosi del supporto della BCE e dell’EBA Per vero, una strategia di veicoli domestici fortemente coordinati non innova l’attuale cornice dispositiva europea, ma chiarisce piuttosto che le AMC possono essere utilizzate come uno strumento eccezionale, a condizione che vengano rispettate le restrizioni derivanti dal quadro normativo sugli aiuti di Stato. Sostenere gli Stati membri nella creazione di AMC domestiche, non equivale, tuttavia, a sottrarre alla sfera nazionale l’onere di individuare strumenti e modalità per superare le problematiche presenti nella gestione degli NPLs. Antesignana del modello promosso dalla Commissione è il progetto di una bad bank paneuropea – proposta da Avgouleas e Goodhart – strutturata con filiali nazionali virtualmente delimitate per garantire la condivisione degli oneri senza che vi fosse mutualizzazione del debito. Soluzione questa che era stata, peraltro, ripresa nel Blueprint della Commissione del 2018. Tuttavia, l’istituzione di una bad bank europea resta figlia di una contraddizione di fondo: prevedere una “partecipazione” dello Stato senza che si dia luogo ad una alterazione delle condizioni di parità concorrenziale. Definire gli assetti di governo e il tipo di composizione tra pubblico e privato dell’azionariato di tali veicoli, è funzionale anche a stabilire una migliore e più ordinata divisione dei compiti tra Stato e mercato. Divisione che nelle regole attuali si dimostra spesso incerta e se non anche dannosa. L’intervento pubblico può, infatti, rivestire un ruolo determinante per garantire l’efficacia delle misure da intraprendere, trasmettendo quei segnali di garanzia, solidità e trasparenza necessari per abbattere la volatilità dei mercati e ripristinare un clima di fiducia e stabilità. Rispetto al modello proposto da Enria (allora Presidente dell’EBA) nel 2017 relativo alla costituzione di un fondo europeo “smaltisci sofferenze”, restano importanti tessere da inserire per completare il design di un’AMC europea. Tali aspetti riguardano principalmente la ownership (sarebbe a dire i soggetti pubblici che dovrebbero finanziare la bad bank e l’entità della loro partecipazione al capitale) e la governance (composizione e poteri dell’esecutivo, processi decisionali) del veicolo finanziario. L’intervento si conclude con alcune riflessioni finali volte a tracciare un bilancio dei principali risultati ad oggi ottenuti e dando spazio ad alcune brevi considerazioni sull’evoluzione futura delle opzioni giuridiche ancora al vaglio delle Istituzioni europee.
2022
Modelli pubblico-privati di AMC come soluzione al problema degli NPLs nella prospettiva europea / Scipione, Luigi. - (2022). (Intervento presentato al convegno Napoli NPL Conference 2022 - "I crediti non performing: dalla cessione al recupero" tenutosi a Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli "Federico II" - Napoli nel 13.05.2022).
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