L’intervento è fondato sulla corrispondenza edita e inedita tra regno di Napoli, Corona d’Aragona e ducato di Milano nel decennio successivo alla morte di Alfonso il Magnanimo. Sono anni di intensa attività diplomatica e militare a causa dell’invasione angioina del regno di Napoli e della ribellione della Catalogna. Giovanni II, successore di Alfonso nei cosiddetti regni ereditari, suo nipote Ferrante, successore nel regno di Napoli, e il duca di Milano Francesco Sforza, principale sostenitore italiano del Magnanimo dal 1455, furono in costante contatto mediante lettere, inviati e intermediari di vario genere. Laprassi diplomatica di Giovanni II e di Ferrante appare assimilabile, sul piano formale, comunicativo, organizzativo, a quella, più conosciuta, degli stati dell’Italia centrale e settentrionale. Rispetto a questi ultimi, sono individuabili alcune tipicità. Tre sono le principali: la doppia dipendenza, la notevole eterogeneità degli inviati (dignitari ecclesiastici, dottori in diritto, grandi aristocratici, esponenti della nobiltà urbana, cancellieri, talora di origine “straniera”), l’irregolarità dei collegamenti. In Appendice si fornisce un repertorio degli inviati.

Al servizio di due re: ambasciatori e consiglieri di Giovanni II d’Aragona e di Ferrante re di Napoli (1458-1469) in in Diplomacia y cultura política: la península ibérica (siglos XI al XV), a cura di José Manuel Nieto Soria, Óscar Villarroel González / Senatore, Francesco. - 1:(2021), pp. 173-194.

Al servizio di due re: ambasciatori e consiglieri di Giovanni II d’Aragona e di Ferrante re di Napoli (1458-1469) in in Diplomacia y cultura política: la península ibérica (siglos XI al XV), a cura di José Manuel Nieto Soria, Óscar Villarroel González

Senatore, Francesco
2021

Abstract

L’intervento è fondato sulla corrispondenza edita e inedita tra regno di Napoli, Corona d’Aragona e ducato di Milano nel decennio successivo alla morte di Alfonso il Magnanimo. Sono anni di intensa attività diplomatica e militare a causa dell’invasione angioina del regno di Napoli e della ribellione della Catalogna. Giovanni II, successore di Alfonso nei cosiddetti regni ereditari, suo nipote Ferrante, successore nel regno di Napoli, e il duca di Milano Francesco Sforza, principale sostenitore italiano del Magnanimo dal 1455, furono in costante contatto mediante lettere, inviati e intermediari di vario genere. Laprassi diplomatica di Giovanni II e di Ferrante appare assimilabile, sul piano formale, comunicativo, organizzativo, a quella, più conosciuta, degli stati dell’Italia centrale e settentrionale. Rispetto a questi ultimi, sono individuabili alcune tipicità. Tre sono le principali: la doppia dipendenza, la notevole eterogeneità degli inviati (dignitari ecclesiastici, dottori in diritto, grandi aristocratici, esponenti della nobiltà urbana, cancellieri, talora di origine “straniera”), l’irregolarità dei collegamenti. In Appendice si fornisce un repertorio degli inviati.
2021
9788418388064
Al servizio di due re: ambasciatori e consiglieri di Giovanni II d’Aragona e di Ferrante re di Napoli (1458-1469) in in Diplomacia y cultura política: la península ibérica (siglos XI al XV), a cura di José Manuel Nieto Soria, Óscar Villarroel González / Senatore, Francesco. - 1:(2021), pp. 173-194.
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